Solidarietà, riconoscenza ma anche voglia di ripartire per le strutture turistiche: possibilità dalla Puglia alla Riviera
Riconoscenza, gratitudine, tributo: dopo le prime voci dei tantissimi operatori turistici che stanno proponendo vacanze gratuite e pacchetti scontati a medici e personale sanitario, protagonisti dei giorni dell’epidemia da coronavirus, la solidarietà sembra propagarsi. Altre realtà dell’accoglienza e del turismo contattano Sanità Informazione per raccontare le loro iniziative a beneficio di chi, negli ospedali, «ha dato il proprio tempo e in alcuni casi la propria vita»; così Giulia Apicella, titolare dell’Hotel Miramare a Rodi Garganico che, raggiunta al telefono, spiega: «Abbiamo attraversato un periodo molto difficile, alcuni – molti direi – medici hanno perso la vita e cercavamo un modo per dire grazie. Non sapevamo in che modo offrire il nostro aiuto in maniera materiale e quanto fatto da alcune strutture ricettive nostre amiche ci sembrava un ottimo strumento». La struttura sul promontorio foggiano mette a disposizione «soggiorni a mezza pensione gratuiti per eventuali medici, infermieri, personale sanitario, più formule di scontistica per accompagnatori». La titolare racconta di star sensibilizzando sull’iniziativa anche «bar, ristoranti e altri esercizi commerciali» che si sono detti interessati a partecipare «dando disponibilità di vario genere, dagli sconti, agli aperitivi la sera, alle colazioni». «Devo ancora capire bene quando sarò nelle condizioni di aprire – aggiunge – e in base a questo modulerò le offerte».
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Rimaniamo a Rodi Garganico con lo staff del Villaggio Albergo Due Pini: «Vorrei evitare che ci si trovi in una situazione, come dicono da noi, di ‘passata la festa, gabbato lo santo’. Tanta solidarietà, ringraziamenti ai medici e poi nessuno li ricorda più. I medici hanno lottato, quando c’è stato da ballare hanno ballato ed è giusto riconoscere a queste persone nei limiti del possibile un riscatto per l’impegno. Per loro è stato un periodo critico e difficile e lo so perché molti dei nostri clienti storici sono medici e sanitari», spiega al telefono la titolare: «Sono rimasta sconcertata dal sapere che i nostri amici facevano ore e ore di servizio continuativo molto spesso senza dispositivi di protezione individuale». La struttura, spiega, è intenzionata a offrire a medici e sanitari «soggiorni di 5 giorni gratuiti in un alloggio con angolo cottura e servizi inclusi. Abbiamo intenzione di aprire il 28 giugno e avremo disponibilità fino al 12 luglio. Alcuni mi stanno chiedendo per la settimana di Ferragosto ma sfortunatamente non siamo nelle condizioni di offrire gratuità in quel periodo. Dico però comunque a tutti di scriverci e di chiederci, proveremo in ogni caso ad avere un occhio di riguardo e a praticare tutte le scontistiche possibili», aggiunge.
Saliamo sull’Adriatico e andiamo a Ravenna, in piena Riviera dove il Consorzio Camping e Natura che raccoglie circa 60mila posti fra campeggi, villaggi vacanze, bungalow e case d’alloggio in varia formula «ha lanciato l’iniziativa di 150 soggiorni gratuiti per personale medico in strutture camping», ci spiega Carlo Ravaioli, responsabile del consorzio, «con varie possibilità per piazzole, camper, case mobili, bungalow, tende». L’iniziativa è ancora in fase di definizione a livello di «criteri di allocazione e di precedenza», confessando che magari sarà tenuto «un occhio di riguardo per i sanitari provenienti dalla provincia di Piacenza», come tributo territoriale, insomma. Le motivazioni, ancora una volta, sono assolutamente incardinate nelle tristi immagini viste alla tv in queste settimane; ma non solo: «Quando abbiamo predisposto l’iniziativa, ci siamo mossi sulla base di un pensiero di riconoscenza, perché le immagini che vedevamo tutte le sere in tv… confesso che a un certo punto ho smesso di guardarle, perché temevo di finire in depressione. Una vicenda davvero triste che ci ha toccato nel profondo. In seconda battuta – spiega Ravaioli – questa può essere un’occasione anche per noi. Se questo dono viene recepito e fiorisce vuol dire che anche noi del settore turismo possiamo ripartire, possiamo ricominciare a lavorare, che la stagione riparte. Insomma, che possiamo crederci. Ed ecco che questa iniziativa – conclude il responsabile del consorzio – può unire solidarietà e speranza».
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