Salute 4 Giugno 2020 00:55

Senior Italia FederAnziani all’UE: «In Italia 11 milioni di prestazioni rinviate nel lockdown, più forza ai territori»

L’Advisory Board di Senior Italia FederAnziani con le società scientifiche e le organizzazioni di medici ha incontrato il Vicepresidente del Parlamento Europeo Fabio Massimo Castaldo. Ecco le proposte per riorganizzare la medicina del territorio e per riprendere in carico la cronicità, far ripartire le nuove diagnosi e prepararsi a fronteggiare una nuova emergenza

Come tornare a una tempestiva ed efficace presa in carico delle grandi cronicità e per prepararsi a un’eventuale seconda ondata di Covid-19? Le proposte, elaborate dall’Advisory Board costituito da Senior Italia FederAnziani con il coinvolgimento delle principali società scientifiche e organizzazioni sindacali dei medici, sono state presentate in un incontro istituzionale con il Vicepresidente del Parlamento Europeo Fabio Massimo Castaldo.

LEGGI ANCHE: DA SENIOR ITALIA FEDERANZIANI ALLARME PER 24 MILIONI DI CRONICI: «RIAPRIRE SUBITO ATTIVITÀ SPECIALISTICA TERRITORIALE»  

«In questo periodo a livello ambulatoriale abbiamo sospeso 11 milioni di prestazioni specialistiche che ora vanno recuperate. Se dovessimo fare un conteggio tenendo conto del distanziamento necessario arriveremmo a 16 milioni. A queste vanno aggiunte quelle che erano già in lista d’attesa. Per far fronte a tutto ciò occorre aumentare il numero degli specialisti ma anche inserire giovani e specializzandi che possano ridare vigore al Servizio Sanitario Nazionale, risolvendo i danni creati da questo blocco delle visite. Non solo bisogna rafforzare la specialistica, ma anche fare in modo che specialistica territoriale e ospedaliera e medicina generale si parlino» ha dichiarato Antonio Magi, Segretario Generale Sumai Assoprof.

«E’ necessario ottimizzare le procedure, ad esempio quelle per ottenere nelle farmacie di prossimità i farmaci oncologici o per delocalizzare alcune terapie a domicilio, in modo da evitare che il paziente debba spostarsi, con maggiore sicurezza di tutti e notevole risparmio di tempo e anche per i familiari – ha affermato Roberto Messina, Presidente di Senior Italia FederAnziani sintetizzando i risultati dei lavori –;  E ancora, occorre adeguare l’organico di medici e infermieri, avendo personale dedicato alla routine per gestire il paziente cronico, con formazione adeguata, e rendendo la carriera più attraente qui in Italia per evitare di perdere le migliori risorse. Il ritardo accumulato in questi mesi è grave in ogni ambito: pensiamo solo che ogni anno 50mila persone su 500mila visitate hanno una diagnosi di diabete. Il 3-4% di queste nuove diagnosi non ha avuto accesso alle cure. Pensiamo agli interventi chirurgici saltati, ad esempio per la sostituzione delle valvole cardiache. E poi c’è il problema della carenza dei DPI non ancora risolto: riguarda sia i medici che i pazienti, sia nelle visite specialistiche che dal medico di famiglia».

LEGGI ANCHE: MALATTIE RESPIRATORIE: UN ANZIANO SU SETTE NE SOFFRE E NON LO SA. LO STUDIO DI SENIOR ITALIA FEDERANZIANI 

«Possiamo costruire insieme, con voi pazienti e medici, un’efficace proposta da avanzare in sede europea, mettendo insieme una lista di priorità strategiche che vanno dall’ampliamento degli organici alla qualità delle strumentazioni nelle strutture diffuse capillarmente sul territorio, passando per un doveroso aumento degli emolumenti che ci ponga in linea con la media europea occidentale – ha dichiarato il Vice Presidente del Parlamento Europeo Fabio Massimo Castaldo – Le proposte del vostro gruppo di lavoro, che rappresenta in modo ampio la medicina del territorio e i pazienti, possono essere acquisite formalmente e diventare dei modelli fortemente consigliati per gli Stati membri, rendendo il raggiungimento di certi standard necessario per l’accesso ai fondi di nuova istituzione, anche eventualmente collegando all’acquisizione delle indicazioni europee che terranno conto dei vostri suggerimenti una maggiore velocità di erogazione dei fondi stessi. Si è detto falsamente che l’Italia non vuole il MES perché non vuole investire nel comparto sanitario: al contrario, le nostre critiche riguardano il framework di questo strumento e in particolare la confermata applicazione di due articoli che aprono la strada al rischio di manovre correttive verso i Paesi nella fase di rientro, interventi che potrebbero impattare sui settori più critici della spesa corrente proprio come il sistema sanitario stesso. Insomma, una mela avvelenata alla quale preferiamo altri strumenti ben più ambiziosi e flessibili come il Next Generation Eu. L’obiettivo è investire nella resilienza dei sistemi sanitari, favorendo lo sviluppo di linee guida e protocolli sanitari comuni, centri di coordinamento per l’approvvigionamento e lo stoccaggio dei materiali, una produzione di presidi sanitari e medicinali strategici che sia riportata nel territorio europeo e italiano per affrontare al meglio le crisi, come si è visto nei casi dei DPI. Ma servirà anche una riserva di personale sanitario e di esperti che possa essere mobilitata rapidamente in caso di crisi. Perché senza il fattore umano, senza mettere al centro del sistema la professionalità da voi garantita e il rapporto medico paziente noi falliremo sicuramente gli obiettivi che ci stiamo dando» conclude.

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
In arrivo il nuovo Piano Nazionale Cronicità. Previsto maggior coinvolgimento dei pazienti e dei caregiver
Il documento redatto dal Ministero della Salute sbarca in Stato-Regioni. Nelle fasi e negli obiettivi che lo compongono, l'erogazione di interventi personalizzati attraverso il coinvolgimento di pazienti e caregiver nel piano di cura, un maggior ruolo delle associazioni di tutela delle persone con malattie croniche e delle loro famiglie, puntare molto sulla sanità d'iniziativa e l'empowerment
di G.R.
Nasce il progetto PMLAb per i pazienti COVID-19 immunocompromessi
La gestione del paziente immunocompromesso con COVID-19 richiede una particolare attenzione, che si concretizza con le Profilassi Pre-Esposizione con anticorpi monoclonali. A questo scopo è nato il progetto Prevention Management LAboratory (PMLAb), presentato oggi a Roma
Tumori del sangue, creato algoritmo che potrebbe migliorare diagnosi e cure
I ricercatori di Genomics England, dell'Università di Trieste e del Great Ormond Street Hospital for Children dell’NHS Foundation Trust hanno sviluppato un nuovo algoritmo per rendere più accurata l'analisi del sequenziamento completo del genoma, effettuato con tecniche di Whole Genome Sequencing (WGS) in pazienti con tumori del sangue
di V.A.
Arriva la “Carta dei Malati Rari Senza Diagnosi”, decalogo sui diritti di oltre 100mila pazienti italiani
Fondazione Hopen Onlus, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Orphanet-Italia e Osservatorio Malattie Rare propongono la Carta dei Malati Rari Senza Diagnosi, un decalogo di riferimento sui diritti dei pazienti rari senza diagnosi e sugli impegni richiesti ai decisori politici e alla società tutta affinché siano resi concretamente esigibili
Tumori: per gli adolescenti la diagnosi arriva dopo 150 giorni
Centocinquanta giorni. Tanto ci può volere per arrivare ad una diagnosi di tumore, quando ad ammalarsi è un adolescente. A portare all'attenzione dell'opinione pubblica questo grave problema la Fondazione Umberto Veronesi che organizza da nove anni incontri di sensibilizzazione dedicati al mondo dei giovani, con il progetto nazionale #fattivedere
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...