La Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica: «L’obiettivo è migliorare la presa in carico delle donne sul territorio e in ospedale»
Sviluppo delle reti territoriali per una adeguata assistenza di prossimità. Implementazione del modello di ostetrica di famiglia e di comunità e dell’assistenza ostetrica in autonomia nelle gravidanze a basso rischio ostetrico (BRO). L’attivazione dei Tavoli permanenti, nazionale e regionali, per il confronto costante sulle politiche d’impatto per la professione e per la salute delle donne. Sono state queste le principali tematiche affrontate nel secondo incontro che si è svolto tra il ministro della Salute Roberto Speranza e il Comitato centrale della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica (FNOPO).
«Incontro quanto mai utile, nella fase due dell’emergenza da Covid-19, per disegnare il futuro servizio sanitario più equo e sostenibile», commenta la FNOPO in una nota.
«Uno dei risultati più importanti dell’incontro con il Ministro Speranza è stato quello di poter spiegare quali sono i reali ambiti di competenza dell’ostetrica e uscire dal cono d’ombra che, nell’immaginario collettivo, vede la categoria attiva solo in sala parto. Uno stereotipo che riteniamo di aver allontanato da una professione il cui profilo prevede la promozione, la protezione e la tutela della salute della donna in tutte le fasi del suo ciclo biologico, sessuale e riproduttivo», commentano le componenti del Comitato centrale FNOPO, la presidente Maria Vicario, la vicepresidente Silvia Vaccari, la segretaria Marialisa Coluzzi e la consigliera Iolanda Rinaldi.
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«L’attuale emergenza da pandemia Covid-19 ha dimostrato come, sebbene il nostro Servizio sanitario sia tra più efficienti al mondo, l’organizzazione ospedalocentrica dell’assistenza sanitaria sia ormai inadatta a dare risposte di salute adeguate ai tempi e al bisogno mutevole e complesso dei cittadini. Al contrario, solo una riorganizzazione su base territoriale e di potenziamento delle cure primarie può essere la soluzione migliore in termini di sicurezza, appropriatezza, continuità e sostenibilità delle cure».
«In tale visione, l’ostetrica è il cardine dell’assistenza di prossimità alle donne che, come dimostrano i dati più recenti, sono la fetta di popolazione più longeva ma, anche quella con più patologie e che fa maggior ricorso a dispositivi medici e cure farmacologiche e non – spiegano i vertici FNOPO -. Per tale motivo è stato riproposto al Ministro Speranza il modello di ostetrica di famiglia e di comunità, anche sulla scia della lunga tradizione italiana dell’ostetrica condotta che fino agli anni ‘70 ha assicurato l’assistenza alle donne e alla maternità».
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