Salute 13 Luglio 2020 14:38

Caregiver, fase cruciale per Ddl al Senato. Parente (Italia Viva): «Figura va inserita nei servizi sociali. Al lavoro per contributi figurativi»

Il 22 luglio scadono i termini per presentare emendamenti al Ddl 1461 sulla riforma del caregiver. Sull’indennità dibattito aperto ma intanto la senatrice Annamaria Parente annuncia: «Proporrò una indennità come compenso al fatto che con i centri chiusi le famiglie si sono trovate sole e abbandonate durante l’emergenza Covid-19»

Caregiver, fase cruciale per Ddl al Senato. Parente (Italia Viva): «Figura va inserita nei servizi sociali. Al lavoro per contributi figurativi»

Inserire la figura del caregiver nell’ambito dei Servizi sociali e garantire i contributi figurativi per chi assiste i propri cari. Sono questi i pilastri da cui bisogna partire per riformare questo settore secondo Anammaria Parente, Senatrice di Italia Viva e da sempre in prima linea sulle questioni riguardanti i servizi sociali. La senatrice è stata tra le ispiratrici dell’emendamento al Decreto Rilancio grazie al quale i servizi sociali sono stati qualificati come “servizi pubblici essenziali”, tali quindi da non poter essere mai interrotti, nemmeno in situazioni di emergenza come è stata la pandemia da Coronavirus.

«Le regioni – spiega Parente – devono fare i loro piani e intanto dobbiamo renderlo attuabile come tutte le leggi, però questa è una norma di grande valore per far sì che non succeda mai più che da un giorno all’altro le famiglie si trovino da sole con i centri chiusi. Quest’anno sono 20 anni dalla legge 328 del 2000, “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” e dobbiamo rilanciare fortemente i servizi sociali».

Ma è sul Ddl 1461 “Disposizioni per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare” che si gioca la vera partita per il rilancio delle misure di sostegno familiari e di rilancio dei servizi sociali. L’esame del Ddl è in fase avanzato in Commissione Lavoro al Senato: entro il 22 luglio i senatori possono presentare proposte emendative.

Il Ddl 1461 apre ad una prima fase di normazione, finalizzata al riconoscimento e alla tutela del lavoro svolto dal caregiver familiare, che rappresenta «un valore sociale ed economico per il Paese». Cambia la definizione di caregiver (massimo un familiare per ogni assistito). Si precisa che l’attività di caregiver familiare è a titolo gratuito ma si prevede il riconoscimento al caregiver familiare della copertura a carico dello Stato, limitatamente a tre anni, dei contributi figurativi riferiti al periodo di lavoro di assistenza e cura effettivamente svolto, equiparati a quelli da lavoro domestico, che vanno a sommarsi ai contributi da lavoro eventualmente già versati.

Il caregiver familiare viene definito come «la persona che gratuitamente assiste e si prende cura in modo continuativo del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai sensi della legge 20 maggio 2016, n. 76, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, anche oncologica, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18».

«Il testo base del Ddl è firmato da tutti i partiti, maggioranza e opposizione – spiega Parente -. A mio giudizio è necessario inserire la figura del caregiver nell’ambito dei servizi sociali. Dobbiamo cercare di fare in modo che le persone che si prendono cura dei loro cari possano anche avere una vita normale. In più io proporrò nell’iter legislativo che ci sia una indennità come compenso al fatto che hanno chiuso i centri con le famiglie che si sono trovate sole e abbandonate. Sappiamo che la maggior parte dei caregiver sono donne e quindi dobbiamo rendere possibile e conciliabile la vita lavorativa delle madri, delle sorelle e delle figlie che fanno i caregiver».

Sullo sfondo resta il dibattitto sulla necessità di garantire una indennità per i familiari che assistono i propri cari ma l’esiguità delle risorse a disposizione rendono questa ipotesi, da sempre sostenuta dalle associazioni dei pazienti, di difficile realizzazione.

«Sull’indennità il dibattito è aperto – conclude la senatrice Parente -. Noi parlamentari dobbiamo batterci per avere le risorse per esempio sulla copertura dei contributi figurativi perchè se molti hanno lasciato il lavoro si trovano senza neanche la pensione. Attualmente non abbiamo risorse sufficienti e quindi dobbiamo anche noi chiedere al governo di mettere al primo piano la questione dei contributi figurativi. Il principio cardine della legge è permettere a un caregiver anche di uscire due ore a e quindi mandare a casa l’assistente sociale per sostituirlo: meglio questo che dargli una indennità e costringere a fare assistenza h24 2. Nessun trasferimento monetario può bilanciare la necessitò di conciliare la grande attività di amore e di cura verso il familiare con la necessitò di avere una vita personale».

 

Iscriviti alla newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
In arrivo il nuovo Piano Nazionale Cronicità. Previsto maggior coinvolgimento dei pazienti e dei caregiver
Il documento redatto dal Ministero della Salute sbarca in Stato-Regioni. Nelle fasi e negli obiettivi che lo compongono, l'erogazione di interventi personalizzati attraverso il coinvolgimento di pazienti e caregiver nel piano di cura, un maggior ruolo delle associazioni di tutela delle persone con malattie croniche e delle loro famiglie, puntare molto sulla sanità d'iniziativa e l'empowerment
di G.R.
Istituto Pascale, progetto HVAS: teleassistenza per i caregiver dei pazienti oncologici
È partito ieri all’Istituto dei tumori di Napoli il progettoper la formazione a distanza e in teleassistenza dei caregiver dei pazienti oncologici. La formazione verterà in particolare sulla disinfezione dei picc, i cateteri che servono per iniettare i farmaci chemioterapici in vena
Ictus, da Iss e Alice un manuale di comunicazione con i pazienti e i familiari
La comunicazione verso la persona colpita da ictus e la sua famiglia deve essere corretta e adeguata in tutte le fasi. Per questo A.L.I.Ce. Italia Odv (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) ha partecipato al progetto dell'Istituto superiore di sanità (Iss), insieme ad altre associazioni, esperti e figure professionali, alla messa punto di un Manuale di valutazione della comunicazione del percorso assistenziale della persona con ictus
A Roma la premiazione della sesta edizione di #afiancodelcoraggio che dà voce agli uomini caregiver
“Il premio #alfiancodelcoraggio è un’iniziativa di grande valore sociale che tiene alta l’attenzione su un tema molto importante che tocca la vita di tante famiglie – spiega il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli
di Redazione
Tumori: in Italia 1740 associazioni di pazienti e caregiver, numero 1 in Europa
Oltre 1.740 associazioni oncologiche di pazienti e caregiver censite in Italia solo nel 2023. Il nostro paese detiene dunque il record europeo in proporzione al numero di abitanti. Sono i dati «di capillarità» del primo Libro Bianco sul mondo del volontariato oncologico, promosso e redatto da ROPI
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...