La promotrice della legge per il riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale: «È tra le prime dieci cause al mondo di disabilità e ha già portato alcuni pazienti a compiere gesti estremi»
«Esistiamo anche noi, non è un banale mal di testa». In un video per Sanità Informazione la deputata della Lega Arianna Lazzarini, promotrice del Ddl sulla cefalea primaria cronica, ricorda le testimonianze che l’avevano spinta a elaborare questa iniziativa legislativa già da Consigliere regionale del Veneto nel lontano 2011. Ora, dopo quattro legislature, la cefalea cronica è stata ufficialmente riconosciuta come malattia sociale, prevedendo per i tanti malati un aiuto in più contro un nemico temibile.
«I circa sette milioni di italiani che soffrono di questa patologia non saranno più soli, non saranno più invisibili, non saranno abbandonati a loro stessi e potranno avere una speranza e una dignità di vita. L’Italia è il primo Paese in Europa ad adottare un provvedimento come questo. È una malattia che è tra le prime dieci cause al mondo di disabilità e che ha già portato purtroppo alcuni pazienti a compiere alcuni gesti estremi. Ora grazie a questa legge possiamo dire loro: non siete e non sarete più soli» sottolinea la deputata leghista.
Le forme riconosciute dalla legge di cefalea invalidante sono sei: 1) l’emicrania cronica e ad alta frequenza; 2) la cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici; 3) la cefalea a grappolo cronica; 4) l’emicrania parossistica cronica; 5) la cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione; 6) l’emicrania continua.
A dare attuazione alla legge sarà un decreto del ministro della Salute, previa intesa sancita in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome, da adottare entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge. Saranno individuati progetti per sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone affette da cefalea e saranno anche stabiliti i criteri e le modalità per l’attuazione dei progetti da parte delle regioni.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato