Lavoro e Professioni 17 Luglio 2020 12:11

Ex specializzandi, raffica di sentenze: Stato condannato a pagare altri 18 milioni

Con le ultime vittorie salgono ad otto le pronunce positive da gennaio nonostante lo stop imposto dal Covid-19. Tortorella (Presidente Consulcesi): «Tribunali e Corti continuano a sanare ingiustizia. Impegno politico bipartisan su Ddl per l’accordo conferma volontà politica di trovare soluzione ma il provvedimento va migliorato»

Ex specializzandi, raffica di sentenze: Stato condannato a pagare altri 18 milioni

Neppure il lockdown imposto dal covid-19 rallenta il flusso di sentenze positive a favore dei medici specialisti 78-2006. Con le due recentissime pronunce del Tribunale di Roma (n. 8692/20 e n. 8259/20) salgono a 18 i milioni di euro che lo Stato italiano è stato condannato a rimborsare – solo in questa prima parte del 2020 – a quei professionisti ingiustamente penalizzati durante la scuola di specializzazione in Medicina in violazione delle direttive comunitarie in materia (75/362/CEE, del Consiglio, del 16 giugno 1975, 75/363/CEE del Consiglio, del 16 giugno 1975, e 82/76/CEE del Consiglio, del 26 gennaio 1982).

Queste ultime due sentenze vanno ad aggiungersi ad altre 6 positive (per un totale di 8) ottenute solo quest’anno in favore di 416 ricorrenti attraverso le azioni collettive promosse da Consulcesi, network legale specialista del contenzioso, con all’attivo oltre 500milioni di euro di rimborsi fatti ottenere ai medici specialisti. Da gennaio ad oggi il diritto dei medici ex specializzandi è stato riconosciuto da Tribunale di Roma anche con altre quattro sentenze (n.3391/20, n.4082/20, n.4084/20, n.6269), dalla Corte di Appello di Napoli (n.354/20) e dal Tribunale di Genova con una sentenza (n.353/20) di particolare rilevanza giuridica per diversi motivi: è stato, infatti, confermato che la prescrizione non è mai iniziata a decorrere per la mancanza di una norma attuativa per i medici iscritti alla scuola di specializzazione prima del 1991; è stato riconosciuto il diritto al rimborso anche a chi si è immatricolato a Medicina prima del 1983 e, prendendo come parametro la legge 370 del 1999, è stata riconosciuta anche la rivalutazione monetaria e gli interessi compensativi con le somme degli indennizzi triplicati fino ad un valore di 100mila euro per ogni medico.

«Tribunali e Corti continuano a riconoscere il diritto dei medici con una raffica di sentenze che danno forza e fiducia ai ricorrenti», è il commento di Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi che pone poi l’attenzione su due fronti: «I due Disegni Di Legge (n.1802 e n.1803) presentati, hanno un ampio sostegno bipartisan e mai come ora ci sono tutte le condizioni per raggiungere l’accordo transattivo per chiudere la vertenza con un rimborso forfettario solo a chi avrà presentato ricorso prima della trasformazione in legge. Lavoreremo ora per migliorare il provvedimento aumentando gli importi degli indennizzi con un accordo che tenga anche conto di trasformare i contributi previdenziali previsti in rimborsi economici».

«Considerando che la questione riguarda 180mila medici specialisti che rappresentiamo legalmente e davanti alle Istituzioni – aggiunge Tortorella – riteniamo altrettanto importante che sia un tema centrale anche nei programmi di chi si candiderà a guidare gli OMCeO, che si avviano ai rinnovi. È quello che ci chiedono quotidianamente i medici e che ci ha spinto a promuovere sul nostro sito www.consulcesi.it una survey mirata proprio a confermare la loro volontà di vedere rappresentato il proprio diritto in tutte le sedi affinché si crei una convergenza totale verso l’obiettivo alla luce anche della recente presa di posizione del presidente FNOMCeO, Filippo Anelli che ha auspicato una rapida approvazione dei Ddl anche come segnale concreto di sostegno ad una categoria che ha pagato un prezzo molto alto durante la fase acuta dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19».

 

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