Sanità 24 Luglio 2020 15:06

Giornata nazionale vittime Covid-19, la testimonianza di Mammì (M5S): «Ho dato alla luce una bambina mentre nella camera accanto si moriva»

La parlamentare M5S Stefania Mammì tra le prime a presentare un Ddl per l’istituzione della Giornata nazionale delle vittime racconta la sua esperienza: «I miei colleghi infermieri sono eroi perché solo gli eroi antepongono la vita degli altri alla propria». Ai ragazzi dice: «Non abbassiamo la guardia»

Giornata nazionale vittime Covid-19, la testimonianza di Mammì (M5S): «Ho dato alla luce una bambina mentre nella camera accanto si moriva»

«Ho partorito la mia bambina in piena crisi sanitaria, davo la vita mentre tutto intorno a me sapeva di morte. I medici erano in tilt e le strutture sanitarie sature, si dava alla luce un figlio in solitudine e in solitudine nella camera accanto si moriva». È toccante la testimonianza di Stefania Mammì, infermiera e deputata M5S che, da lombarda, è stata tra i primi parlamentari ad avere la sensibilità di presentare un Disegno di legge per la creazione di una Giornata nazionale delle vittime del Covid-19, approvato dalla Camera dei deputati in prima lettura.

Mammì, diventata mamma proprio durante i giorni più difficili della pandemia, è rimasta sempre in contatto con i colleghi infermieri che erano al fronte: «I miei colleghi sono stati degli eroi. Perché solo gli eroi non hanno paura di morire, antepongono la vita degli altri alla propria, si sottopongono a fatiche e restrizioni ai limiti dell’umano, si privano della libertà pur di essere sempre a disposizione. Hanno tutti dimostrato impegno e professionalità malgrado intorno a loro il sistema sanitario regionale dimostrava falle ed esprimeva quella malagestione su cui oggi la magistratura sta indagando. La responsabilità politica di Gallera e Fontana e la fallimentare gestione della Lega sono sotto gli occhi di tutti» afferma senza mezzi termini la deputata pentastellata.

«Io provengo dalla regione più colpita in assoluto dal Covid-19, la Lombardia e proprio in quei giorni ho partorito – continua -. Non potrò mai dimenticare l’ansia di quei momenti, proteggevo la mia creatura e chiedevo al mio Governo di proteggere tutti gli italiani. Pensare dunque di istituire una Giornata del ricordo era semplicemente doveroso per chi è stato portato via dal Covid, per chi non ha avuto una degna sepoltura e il ricordo dei propri cari».

La Giornata nazionale sarà celebrata il 18 marzo di ogni anno, una data non casuale: «Nella notte tra il 18 e il 19 marzo abbiamo assistito al tragico corteo dei mezzi militari che portavano via dalla città di Bergamo i feretri dei deceduti causa Covid, in altre regioni, per la cremazione – ricorda Mammì -. Un’immagine che rimarrà per sempre scolpita nella memoria di tutti gli italiani. Ho pianto per i parenti di quelle vittime che non avrebbero mai più potuto abbracciare i loro cari e mi è anche cresciuta tanta rabbia per gli errori commessi nella gestione della pandemia della mia regione. Errori che risalgono ad una gestione antica, chiamata “era formigoniana”, dove il privato ha spadroneggiato a discapito del pubblico».

La pandemia ha sicuramente portato alla ribalta tutte le professioni sanitarie e in particolare la figura dell’infermiere su cui il Governo ha deciso di puntare: con il Dl Rilancio è prevista l’assunzione di 9600 infermieri di famiglia. «Avrà certamente un ruolo importante perché manca l’assistenza territoriale e si colma un vuoto: anzi, fosse stata istituita prima questa figura non avremmo vissuto quello che è accaduto durante la pandemia – spiega Mammì -. Le famiglie si sono ritrovate ad assistere i parenti con patologie croniche ed improvvisarsi infermieri senza averne le competenze. Anche il Parlamento ha già iniziato a lavorare sul tema, e io stessa sono prima firmataria di una proposta di legge per la valorizzazione di questa figura professionale, finora molto sottovalutata a mio avviso».

Il Ddl prevede anche di mettere in piedi iniziative nelle scuole per ricordare l’enorme sforzo fatto da tutto il sistema Paese per contenere il virus. «Ai ragazzi vorrei dire solo di non abbassare la guardia, di avere amore per la propria salute e per quella degli altri, di usare la mascherina come chiedono le ordinanze regionali e di avere rispetto per la vita, perché non deve mai più accadere a nessuno di morire da solo in un reparto di terapia intensiva o nel corridoio di una corsia di ospedale» conclude la parlamentare M5S.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Nel post pandemia raddoppiati i casi di «cecità funzionale» correlati ad ansia e disagio psicologico
Secondo un’analisi dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, il problema, noto come «perdita visiva o cecità funzionale», ha subito un aumento significativo nel periodo successivo alla pandemia. L’ipotesi degli esperti è che il disturbo, essendo di natura psico-somatica, sia cresciuto a causa degli effetti della pandemia sul benessere psicologico della popolazione, soprattutto bambini e adolescenti
Dall’inizio della pandemia +25% della spesa per i servizi di salute mentale rivolti ai giovani
La spesa per i servizi di salute mentale per bambini e adolescenti è aumentata di oltre un quarto dall’inizio della pandemia. L’uso della telemedicina, invece, si è stabilizzato. Questo è quanto emerso da un nuovo studio pubblicato su JAMA Network Open
Covid: efficacia del vaccino sottovalutata, studio rivela «falla» in trial clinici
L'efficacia del vaccino anti-Covid potrebbe esser stata sottovalutata. A fare luce su una nuova «falla» è stato uno studio condotto da un team di scienziati del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e dell’Università di Salerno
Aviaria: nuova variante del virus più vicina all’uomo, timori per possibile pandemia
Un sottotipo del virus dell'influenza aviaria, endemico negli allevamenti di pollame in Cina, sta subendo cambiamenti mutazionali che potrebbero aumentare il rischio di trasmissione della malattia agli esseri umani. E' l'avvertimento lanciato da un gruppo di ricercatori cinesi e britannici in uno studio pubblicato sulla rivista Cell
Covid, Oms Europa: sono 36 milioni i cittadini con Long Covid, continuare con vaccini
La pandemia è stata ufficialmente dichiarata conclusa, ma ancora oggi ci sono ben mille morti a settimana in Europa. Nel frattempo, sale anche il conteggio delle vittime del Long Covid, la sindrome post-infezione, che in 3 anni è arrivata a colpire 36 milioni di persone, sempre in Europa, 1 persona su 30. Questi sono alcuni dei dati presentati questa mattina da Hans Kluge, direttore dell'Ufficio regionale europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms)
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...