Il presidente AIFI: «Con la costituzione della Commissione nazionale d’Albo le energie dell’Associazione potranno essere dedicate pienamente all’ambito tecnico-scientifico»
La possibile costituzione di un Ordine autonomo dei fisioterapisti si fa sempre più concreta e vicina, in attuazione della Legge nr.3.2018 e del Dm del 13.3.2018: «Le 50mila iscrizioni, previste dalla Legge Lorenzin, sono state ormai abbondantemente superate e ci prepariamo dunque ad un importante passaggio per tutta la nostra professione», dice Mauro Tavarnelli, presidente di AIFI, l’Associazione Italiana Fisioterapisti.
La richiesta di creazione dell’Ordine autonomo potrà essere avanzata una volta ultimata la costituzione della Commissione Nazionale d’Albo dei Fisioterapisti. «Commissione che – sottolinea il presidente AIFI – dovrà essere eletta presumibilmente alla fine del mese di settembre. Proprio in questi giorni infatti, con l’emanazione del Decreto ministeriale del 4 giugno 2020, che prevede la composizione delle Commissioni di Albo all’interno della Federazione Nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle Professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, si sta concludendo il percorso previsto dalla Legge Lorenzin in materia di ordini e albi professionali».
Intanto AIFI, già riconosciuta come associazione tecnico-scientifica da Decreto ministeriale, lavora attivamente come riferimento professionale e formativo dei fisioterapisti, in supporto di tavoli nazionali e regionali per l’elaborazione di linee guida o per l’adattamento di quelle internazionali già esistenti: «Con la costituzione della Commissione nazionale d’Albo i nostri impegni come AIFI, come già mostrato in questi mesi – commenta il presidente AIFI – saranno sempre più spostati verso l’ambito tecnico-scientifico. Questo è il nostro presente e sarà il nostro futuro».
Tra gli impegni futuri c’è anche la diffusione sempre più capillare del fisioterapista di comunità, una figura centrale per il futuro dell’assistenza, già prevista da alcune normative a carattere locale, come ad esempio quella dell’USL Toscana-centro. «Il fisioterapista di comunità è un professionista sanitario che, nell’ambito delle Case della Salute o delle aggregazioni territoriali, in collaborazione stretta con team professionali coordinati dal medico di medicina generale, identifica e adotta le migliori strategie per la valutazione, la prevenzione, l’abilitazione e la palliazione – dice Tavarnelli – con l’obiettivo generale di contribuire a migliorare la qualità di vita della persona, dei suoi familiari e dei caregiver. Crediamo fortemente in questo profilo, perché interpreta un nuovo modello di personalizzazione della cura, che, sostenendo interventi specifici, promuove anche quell’atteggiamento di autocura in grado di far acquisire al paziente competenze e motivazioni necessarie alla gestione della propria disabilità».
Anche il tema della formazione continua resta tra i principali interessi dell’Associazione: «Il passaggio da un percorso di laurea triennale ad uno quinquennale è ormai un obiettivo consolidato di AIFI e credo che lo diventerà anche della Commissione nazionale d’Albo. Il fisioterapista, in virtù delle proprie funzioni, ha la necessità di acquisire costantemente competenze, difficilmente condensabili, nonostante la ricca offerta formativa post-base, – conclude il presidente AIFI – in un percorso di studio che duri solo tre anni».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato