Nel 2019 in Italia sono state consumate ogni giorno 1.604,5 dosi di medicinali ogni 1000 abitanti, con un aumento del +2% rispetto all’anno precedente. In crescita anche gli equivalenti. Almeno una prescrizione per il 98% degli over 65
Nel 2019 in Italia sono state consumate ogni giorno 1.604,5 dosi di medicinali ogni 1000 abitanti, con un aumento del +2% rispetto all’anno precedente, e anche la spesa farmaceutica è in aumento. Il dato emerge dal Rapporto nazionale OsMed 2019 “L’uso dei farmaci in Italia”, realizzato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Il 72% delle dosi è erogato a carico del Ssn e il restante 28% acquistato direttamente dal cittadino (soprattutto medicinali di fascia C con ricetta). Le dosi consumate giornalmente in regime di assistenza convenzionata sono state 987,7 ogni mille abitanti, registrando un andamento pressoché stabile rispetto all’anno precedente (+0,9%). In regime di assistenza territoriale pubblica e privata, sono state erogate quasi 2 miliardi di confezioni di farmaci, 0,3% in meno rispetto al 2018.
Cresce la spesa farmaceutica in Italia. Nel 2019 la spesa farmaceutica totale, pubblica e privata, è stata pari a 30,8 miliardi di euro, di cui il 76,4% rimborsato dal Ssn, con un aumento sia di quella pubblica (+5,3%) che di quella privata (+7,2%). In dettaglio, la spesa per i farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche è stata pari a circa 13,5 miliardi di euro (218,94 euro pro capite) e ha registrato un forte aumento (+10,9%), anche di consumi (+5,9%). La spesa farmaceutica territoriale complessiva, pubblica e privata, è stata pari a 21,1 miliardi di euro con un incremento rispetto all’anno precedente dell’1,6%. Si registra inoltre “un aumento della spesa privata importante (+5,5%), trainata da una crescita dell’acquisto privato dei farmaci di classe A (+13,5%) e di classe C con ricetta (+6,6%)”.
Si conferma nel 2019 il trend di crescita dei farmaci equivalenti (i medicinali a base di principi attivi con brevetto scaduto, ad esclusione di quelli che hanno goduto di copertura brevettuale) tra i quali i principi attivi a maggiore spesa risultano essere colecalciferolo (una forma di vitamina D), pantoprazolo (anti-acido) e atorvastatina (statina). La compartecipazione del cittadino per l’acquisto di farmaci a brevetto scaduto è di 1,1 miliardi di euro, il 71% di quella totale, con un valore pro capite maggiore al Sud e nelle Isole (23,5 euro) rispetto al Nord (14,3 euro).
Anche nel 2019 le Regioni a più basso reddito sono quelle che presentano una maggiore compartecipazione. In regime di assistenza convenzionata, le categorie terapeutiche che presentano la maggiore incidenza percentuale di farmaci a brevetto scaduto, sia in termini di spesa che di consumo, sono quelle dei farmaci attivi sul sistema cardiovascolare, degli anti-infettivi sistemici e degli antineoplastici e immunomodulatori. Considerando le prime dieci categorie terapeutiche a maggior quota di spesa sul prezzo di riferimento, i maggiori utilizzatori di farmaci generici sono al Nord e le donne rappresentano la quota più ampia, con l’unica eccezione dei farmaci per l’ipertrofia prostatica benigna.
Pillole, pasticche, compresse: il 98% degli over 65 ha ricevuto nel 2019 almeno una prescrizione farmacologica, senza differenze tra uomini e donne. Per ogni utilizzatore ogni giorno sono state dispensate oltre 3 dosi, con una spesa di 671 euro pro capite. Sono state erogate in media 7,7 sostanze diverse per ogni soggetto, con un valore più basso di 6,2 registrato nella fascia di età tra 65 e 69 anni e quello più elevato di 8,8 per utilizzatore nei soggetti con età pari o superiore agli 85 anni. Quanto alle categorie terapeutiche maggiormente prescritte, i farmaci per l’apparato cardiovascolare, la categoria degli antimicrobici per uso sistemico e quella dei medicinali per l’apparato gastrointestinale e metabolismo si confermano ai primi posti.
Ma popolazione fragile non significa solo popolazione anziana: nel corso del 2019, oltre 4,6 milioni di bambini e adolescenti hanno ricevuto almeno una prescrizione farmaceutica (47,6% della popolazione pediatrica). Il picco di prevalenza della prescrizione, pari al 66%, si registra nella fascia di età compresa tra il secondo e il terzo anno di vita del bambino. Nella fascia di età compresa tra i 12 e i 17 anni questo dato diminuisce al 38,9%. La prevalenza è maggiore nei maschi rispetto alle femmine (48,5% vs 46,8%). Il consumo passa da un picco di 3,2 confezioni pro capite nella fascia di età 1-5 anni a un valore di 1,7 nella fascia 12-17 anni. Per quanto riguarda la distribuzione per genere nella fascia di età che riporta il maggior numero di confezioni (1-5 anni) 3,2 confezioni si registrano per i maschi contro 2,8 confezioni per le femmine. Sono gli antimicrobici per uso sistemico i farmaci a maggior consumo in questo gruppo di giovanissimi pazienti (46,7% del totale), seguiti dai farmaci dell’apparato respiratorio (24,2%) e dagli ormoni, esclusi quelli sessuali (8,5%), dai farmaci del tratto gastrointestinale e metabolismo (7,4%) e da quelli del sistema nervoso centrale (7,1%).
Sono stati 41 i farmaci che nel 2019 hanno beneficiato del requisito di innovatività, appartenenti principalmente alla categoria degli anticancro. Per 12 di questi, il requisito dell’innovatività è stato riconosciuto nel corso del 2019, mentre per 18 il riconoscimento è avvenuto nel 2018 e per i rimanenti negli anni precedenti. Nel 2019 la spesa per i farmaci innovativi è stata pari a 2,6 miliardi di euro. L’associazione sofosbuvir/velpatasvir è la specialità che ha inciso maggiormente sulla spesa dei farmaci innovativi (28,4%), insieme a pembrolizumab (10,6%) e nivolumab (10,3%). Sul versante dei consumi, nel 2019 sono state dispensate 30,5 milioni di dosi giornaliere rispetto alle 21,7 milioni nel 2018 e alle 13,4 milioni nel 2017, con un incremento rispetto al 2018 del 40,5%. Il farmaco che ha registrato i consumi maggiori è il tocilizumab (anticorpo monoclonale protagonista di sperimentazioni contro Covid-19, ndr), che nel 2019 ha ottenuto l’innovatività condizionata per l’indicazione nel trattamento dell’artrite a cellule giganti in pazienti adulti.
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