Alla Luiss il corso ‘Well-being e sostenibilità’ per mangiare sano e nel rispetto dell’ambiente. Lo chef vegano Simone Salvini: «Cucina e medicina si legano indissolubilmente, per stare bene bisogna mangiare in modo sano e senza sprechi». Il Direttore della Luiss, Giovanni Lo Storto: «Il cibo impatta sulla collettività»
Mangiare senza sprechi e in maniera sostenibile. Questo l’obiettivo della cucina dello chef vegano, Simone Salvini, il cui amore per i prodotti vegetali è cosa nota. Salvini, formatosi al Joia di Milano, ristorante che ha ricevuto una Stella Michelin e Due Forchette Gambero Rosso, è famoso per la sua cucina green composta interamente da ingredienti biologici coltivati nell’orto a chilometro zero. Lo chef, in queste settimane, sta partecipando al corso organizzato dall’Università romana Luiss Guido Carli, dal titolo ‘Well-being e sostenibilità‘, diretto dalla nutrizionista Sara Farnetti con la supervisione del Direttore Generale della Luiss Giovanni Lo Storto. Durante il corso, dedicato a una cucina sostenibile, lo chef Salvini ha proposto piatti rispettosi dell’ambiente, usando prodotti rigorosamente biologici e vegani. Tanti i temi affrontati nel corso delle lezioni: dalla nutrizione funzionale all’alimentazione nello sport, dal diritto sanitario alla prevenzione come garanzia di sostenibilità. In occasione dell’incontro, Sanità Informazione ha intervistato lo chef.
Come si riesce a legare la cucina, con tutta la sua tradizione, alla medicina?
«La mia vita in realtà è composta da tante vite che si legano e si intrecciano continuamente. Infatti, ho viaggiato tanto, ho incontrato tante culture, tante cucine diverse, che ho assorbito nella mia formazione creando delle commistioni uniche. Ecco, così riesco a far coincidere tante aree diverse nella mia attività, riesco a far dialogare differenti realtà per fonderle nei miei piatti».
Il mondo della cucina come viene vissuto da parte della branca medica? Forse anche loro hanno da studiare ancora…
«Devo dire che ai miei corsi, partecipano sempre più medici. Negli ultimi anni c’è stata proprio una escalation, il numero di terapeuti, di medici, anche generici, è in forte aumento. Gli operatori sanitari sono molto incuriositi dal mondo della cucina perché, sono loro stessi a raccontarlo, non hanno mai studiato nel loro percorso accademico, i vari aspetti dell’alimentazione. Infatti nei corsi di medicina generale, non è prevista un’area dedicata all’alimentazione dei pazienti che ritengo sia importante per una formazione a tutto tondo del professionista».
A dire la sua anche il Direttore generale della Luiss Giovanni Lo Storto, che ha introdotto la prima giornata del corso ‘Well-being e sostenibilità’. «Abbiamo deciso di proporre ai nostri studenti un corso formativo di alimentazione sostenibile – spiega il Direttore – perché ci permette di insegnare loro che mangiare sano ha un impatto non solo su noi stessi ma anche sulla collettività. Riteniamo infatti che fornire più strumenti possibili agli studenti, sia un contributo culturale che si offre a la loro crescita e alla loro preparazione professionale perché sia un bagaglio utile e positivo anche quando diventeranno dei professionisti».