Secondo uno studio presentato al Congresso ESC, riposini troppo lunghi aumentano del 30% il rischio di morte e del 35% il rischio cardiovascolare
Il riposino pomeridiano è uno dei vizi che molti si concedono durante le vacanze. Ritenuto da tanti un toccasana per la salute, la siesta dopo pranzo è sempre più un lusso per pochi, finite le ferie. Ma siamo sicuri che faccia veramente bene? Uno studio presentato al Congresso della Società europea di cardiologia solleva alcuni dubbi sui benefici di questa abitudine, che generalmente si ritiene legata al miglioramento delle performance e alla risposta alle conseguenze negative provocate dal dormire poco di notte.
A sostenere questa tesi l’autore dello studio, il dottor Zhe Pan della Guangzhou Medical University, Cina, che ha analizzato i risultati di oltre 20 ricerche sul legame tra riposino e rischio cardiovascolare e morte. Il risultato ottenuto da questo confronto è che, rispetto a chi non riposa, chi dedica più di un’ora al sonnellino pomeridiano correrebbe un rischio di morte maggiore del 30% e di sviluppare una malattia cardiovascolare del 34%.
Riposi lunghi meno di un’ora, invece, non risultano legati a maggiori rischi cardiovascolari. «Sonnellini brevi, lunghi meno di 30 o 45 minuti, potrebbero migliorare la salute cardiaca di coloro che di notte non dormono abbastanza», ha dichiarato il dottor Pan.
I motivi del legame tra il riposino e la salute non sono ancora chiari. Secondo il medico, potrebbero essere a legati a livelli più alti di infiammazione, rischiosi per il cuore e la longevità. Altre ricerche, invece, hanno correlato il riposino a pressione alta, diabete e uno stato di salute generale peggiore.