La struttura che sorge nella periferia sud-ovest di Roma si rivolge a un bacino potenziale di circa 300mila residenti per un afflusso stimato in 45mila accessi annui. La sindaca Raggi: «Aprire un Pronto soccorso in periferia è segnale importante». Previsto un percorso febbre creato per gestire in sicurezza gli accessi e un altro costituito dal Box rosa dedicato alle donne vittime di violenza
Doveva essere inaugurato lo scorso aprile ma la pandemia di Covid-19 ha costretto i vertici del Policlinico Campus Bio-Medico di Roma a rivedere i piani. Dopo una lunga attesa, alla presenza di un parterre d’eccezione, è stato infine inaugurato il Dipartimento di Emergenza e Accettazione (DEA) di primo livello del nosocomio romano, una struttura che si candida ad essere una eccellenza per il quadrante sud della Capitale e a rafforzare in modo significativo il sistema sanitario regionale.
Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, la sindaca di Roma Virginia Raggi, l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, il prefetto di Roma Matteo Piantedosi. Monsignor Paolo Ricciardi, vescovo ausiliare con delega alla pastorale sanitaria, ha benedetto la struttura. In platea, tra cui spiccava la figura dell’ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, si è cercato di rispettare le norme di distanziamento imposte dal Covid.
Importanti i numeri del Pronto Soccorso che si rivolge a un bacino potenziale di circa 300mila residenti per un afflusso stimato in 45mila accessi annui. Si sviluppa su 2100 metri quadrati completamente integrati nell’edificio del Policlinico, accreditato Joint Commission International, e realizzato seguendo i più aggiornati modelli organizzativi, tecnologici e di triage.
Inserito nel territorio della Asl Roma 2 che conta 1,3 milioni di abitanti, il Pronto soccorso del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico accresce l’offerta di sanità pubblica del quadrante sud ovest della Capitale (Eur, Spinaceto, Mostacciano, Laurentino, Pontina) in risposta ai bisogni di salute delle persone. È inserito nelle reti tempo-dipendenti della Regione Lazio per assicurare cure tempestive per tutte le patologie e, in particolare, per quelle cerebro-vascolari acute (ictus), vascolari acute (aneurismi), cardiopatie acute (infarti), oltre che per tutti i casi di traumatologia e di patologie chirurgiche acute. Sicuramente rappresenterà una boccata d’ossigeno per gli altri Pronto soccorso della Capitale oberati da un grande numero di accessi.
I lavori per la realizzazione della struttura erano iniziati a gennaio ma poi l’emergenza coronavirus ha fatto sì che i locali venissero trasformati in un centro Covid regionale.
«Siamo felici di poter dare questo ulteriore contributo al nostro Servizio Sanitario», ha detto Felice Barela, presidente dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.
«Dopo 26 anni dall’apertura, il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico entra nelle reti tempo dipendenti e può offrire i propri servizi ai numerosi cittadini che accorreranno alle nostre cure in condizioni di emergenza ed urgenza – ha detto Paolo Sormani, direttore generale del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico -. Il Pronto Soccorso che inauguriamo oggi vuole essere un Pronto Soccorso che accoglie, ascolta, comunica, si fa carico, assiste e cura. Costituirà quella palestra in cui studenti e medici in formazione specialistica potranno arricchire il percorso formativo».
«Oggi si rafforza la rete dell’emergenza urgenza del Sistema sanitario regionale – ha commentato l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato -. Questa è la prima apertura di un Dipartimento di assistenza e accettazione dopo l’uscita del Lazio dal commissariamento. Ora abbiamo un bilancio in attivo, reinvestito nel sistema sanitario regionale».
L’emergenza Covid ha imposto la realizzazione di due percorsi separati: un percorso febbre creato per gestire in sicurezza gli accessi al Pronto soccorso riducendo al massimo i rischi di contagio. Un secondo percorso è costituito dal Box rosa dedicato alle donne vittime di violenza.
Il percorso protetto febbre realizza un itinerario obbligato per tutti creando un passaggio di pre-triage tra l’esterno e la struttura sanitaria grazie al quale è possibile separare completamente i flussi al loro arrivo, prima ancora di essere sottoposti al triage, inviando i pazienti sospetti verso un itinerario dedicato, isolato e diverso da quello dei pazienti che non presentano caratteristiche di rischio.
Altra innovazione è l’attivazione di un’app, denominata “PS Campus Bio-Medico – Il tuo percorso nel DEA” per IOS e Android, sviluppata in collaborazione con Sistemi Informativi e IBM, che permetterà agli accompagnatori dei pazienti del Dipartimento Emergenza e Accettazione del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di rimanere aggiornati in tempo reale sullo stato di salute e sul percorso clinico che il proprio congiunto sta effettuando all’interno del Pronto Soccorso. Grazie a un codice personale, assegnato al momento del triage, il paziente potrà decidere se e con chi condividere il suo identificativo permettendo al proprio accompagnatore di monitorare in ogni istante la situazione attraverso il proprio smartphone.
«La nostra ossessione è solo una – ha detto il presidente della Regione Nicola Zingaretti – difendere le persone, Roma, la nostra regione e l’Italia, così come abbiano fatto aprendo per primi in porti e aeroporti i primi filtri per i tamponi per segnalare che anche tanti non residenti nella nostra regione, magari asintomatici, dovevano essere presi in cura. L’apertura di questo Pronto soccorso è figlia di una storia collettiva che ha cominciato a cambiare quando abbiamo preso coscienza di essere in una regione con tante eccellenze ma con un sistema fragile. Tutti insieme abbiamo combattuto per l’equilibrio dei bilanci, la legalità, l’innovazione, l’assunzione di personale e gli investimenti, e questo ci ha permesso di cambiare: da oggi tutti noi dobbiamo essere gelosi e custodi di questo insieme di principi, perché le spese in sanità non sono spese ma investimenti che producono Pil e sicurezza nei confronti del futuro e della vita delle persone. Continueremo ad investire – ha spiegato Zingaretti – sempre. Si apre ora una stagione straordinaria, 110 milioni di euro investiti per il futuro sull’edilizia sanitaria, altri ne verranno investiti. E poi il vaccino contro il Covid. Il logo ‘Salute Lazio’ sette anni fa nemmeno esisteva e ora campeggia ovunque».
«Il Covid ha fatto riscoprire a tutti la centralità di un SSN che funziona bene. Abbiamo ricominciato a parlare di sanità, ad investire sulla sanità. Il Covid ha lasciato degli strascichi importanti ma ha rimesso al centro la persona – ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi -. Oggi è importante essere qui perché aprire un nuovo Pronto soccorso in una periferia molto popolosa di Roma è un grande segnale di speranza e ripartenza, quindi celebriamo questo momento con molto entusiasmo. Cerchiamo di continuare lungo questa strada e continuiamo a trasformare il sentimento di gratitudine che proviamo nei confronti dei nostri medici in investimenti per una buona sanità».
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