La parola al medico di base: «Se il paziente ha dubbi la mia risposta è una sola. Vaccinarsi, sempre»
«Pasteur si rivolterebbe nella tomba». Che i vaccini non stiano vivendo un momento di gloria è ormai noto a tutti. Un po’ meno, a quanto pare, lo è la consapevolezza di cosa si rischia: un salto all’indietro, di più di un secolo, cent’anni di progresso scientifico azzerati, almeno nell’ambito dell’immunologia, e malattie debellate che ritornano in scena.
Il nostro Paese, stando al Rapporto Meridiano Sanità, elaborato da The European House-Ambrosetti e presentato nei giorni scorsi a Roma, si colloca ben al di sotto della media europea per tassi di vaccinazione. Del resto basta farsi un giro online per scontrarsi con una giungla di blog, siti, forum che demonizzano lo strumento vaccinale per i presunti effetti collaterali. E la disinformazione, in versione 2.0, arriva e si diffonde molto più velocemente.
Ultimo avamposto a contrastare una psicosi ingiustificata e alimentata dalla cattiva informazione, i medici di base. Tanto per cominciare, gli eventuali effetti collaterali dei vaccini sarebbero meno pericolosi rispetto al contrarre la malattia stessa, soprattutto nei soggetti con un sistema immunitario più debole. «Io obbligo i miei pazienti, soprattutto quelli anziani, a fare il vaccino antinfluenzale», dichiara il dottor Cesare Gervasoni, medico a Milano.
La più grande paura delle mamme, a quanto pare, sono gli effetti collaterali dei vaccini raccomandati per l’infanzia. Per contro, i figli dei migranti nelle scuole sono visti come veicolo di malattie e infezioni. Quello di cui non si tiene conto, in questo caso, è “l’effetto Cristoforo Colombo”. «Sono loro – spiega Gervasoni – a rischiare di contrarre, arrivando in Italia, malattie inesistenti nei loro Paesi d’origine. E’ evidente che in generale, più gente si vaccina meno epidemie ci saranno, e di ciò ovviamente trarranno giovamento anche i non vaccinati». E continua: «Davanti a questa crociata contro i vaccini il dottor Pasteur si rivolterebbe nella tomba».
Rimanendo in tema, uno degli effetti collaterali legati all’informazione distorta potrebbe essere una “crisi di fiducia” nel rapporto tra medico e cittadino/paziente: la mamma si affida al proprio medico di famiglia, ma al tempo stesso ha paura. Come si risolve questo contrasto? Il dottor Gervasoni non ha dubbi: «Se il paziente arriva con una domanda, spetta noi dare una risposta. La mia? Vaccinarsi, sempre».