Il professor Paolo Pietro Bianchi direttore della Chirurgia 1: «Precisione e sicurezza con un sistema a doppia consolle, molto simile a quello delle scuole guida. Il chirurgo senior è in grado di bloccare o attivare gli strumenti che il chirurgo più giovane sta utilizzando in ogni momento dell’intervento»
Con il nuovo anno accademico prende il via all’Ospedale San Paolo il primo corso di chirurgia robotica dell’Università Statale di Milano. L’obiettivo è quello di sviluppare un percorso formativo altamente innovativo attraverso l’utilizzo di un Sistema Robotico di ultima generazione. Il corso, diretto dal prof. Enrico Opocher, Direttore del Dipartimento di Chirurgia dell’ASST Santi Paolo e Carlo, si allinea alle esigenze formative e chirurgiche più avanzate del mondo.
«Il robot è una macchina che si collega a degli strumenti introdotti all’interno della cavità addominale – spiega il professor Paolo Pietro Bianchi, direttore della Chirurgia 1 dell’Ospedale San Paolo a cui è affidato il corso – strumenti che hanno una mobilità superiore a quella della mano, il sistema di visione è ad alta definizione e tridimensionale, il chirurgo lavora al robot con tre bracci, due di manovra e uno che funziona da retrattore, che consente di avere sempre la miglior visione possibile. Il chirurgo sta seduto davanti ad un enorme microscopio che assomiglia ad una console per videogiochi di grandi dimensioni, manovra due manopole che si chiamano master che sono proprio come i joystick, e che muovono direttamente i bracci robotici. È importante che al tavolo operatorio ci sia un aiuto, un esperto della robotica che sia in grado di controllare gli agganci del robot al sistema di valvole e poi abbia la possibilità di introdurre degli strumenti laparoscopici che aiutino il chirurgo operatore».
«I vantaggi clinici sono molteplici: è possibile proporre una chirurgia mininvasiva sulla incisione e all’interno della cavità addominale. L’altro aspetto importante che stiamo sviluppando con l’Università di Milano è quello della didattica».
«La chirurgia robotica è dotata di un sistema a doppia console che è molto simile a quello delle scuole guida con doppi volanti e doppi pedali, per cui il chirurgo senior esperto è in grado di bloccare o attivare gli strumenti che il chirurgo più giovane sta utilizzando in ogni momento dell’intervento per garantire la sicurezza e soprattutto quando il chirurgo più giovane sta operando è in grado di tracciare la via da seguire, l’occhio dove posizionare lo strumento e quant’altro. Quindi il vantaggio enorme di questa tecnologia e gli sviluppi futuri sono legati alla possibilità di avere una piattaforma digitale».
Il progetto, che sarà finanziato per 700mila euro dalla Regione Lombardia, vedrà l’Università Statale impegnata a sostenere il costo del personale e ad allestire la sala operatoria integrata con doppia console a cui saranno collegate le aule didattiche per la live surgery e il simulatore robotico.
Al corso riservato ad un numero ristretto di studenti, potranno accedere i più meritevoli: «Mi è stato proposto di partecipare al corso di chirurgia robotica all’Ospedale San Paolo e ritengo sia una gran fortuna potersi confrontare e imparare una tecnologia all’avanguardia sin dai primi anni di specialità – racconta Francesco Toti, specializzando al primo anno –. E’ molto affascinante e interessante cimentarsi con un sistema innovativo e poter trasferire le competenze digitali acquisite in altri campi anche ludici in un campo complesso come la chirurgia e il fatto di poter manovrare ogni singolo braccio e avere un campo operatorio molto stabile e interessante».
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