Al Progressive Business Forum 2020 si è parlato di gestione della presbiopia con le lenti progressive e di protezione degli occhi in questa fase di cambiamenti nel nostro stile di vita e nella routine lavorativa, come il massiccio ricorso al lavoro agile
L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha monopolizzato l’attenzione di tutti, mettendo in secondo piano anche i problemi legati alla vista. È ciò che emerge da un’indagine online di Fabiano Gruppo Editoriale, presentata nell’ambito dell’edizione 2020 del Progressive Business Forum di Milano su comportamenti, problemi fisici e visivi dei neo-presbiti che non usano le lenti progressive. L’evento ha riunito esperti, medici e addetti ai lavori dell’intera filiera dell’ottica e si caratterizza proprio per l’attenzione dedicata ai temi legati alla salute degli occhi in questa fase di cambiamenti nel nostro stile di vita e nella routine lavorativa, con particolare riferimento alla presbiopia e alla protezione oculare.
Il ricorso massiccio al lavoro agile e la conseguente esposizione allo schermo del pc e degli altri dispositivi digitali, ci costringe a mantenere per molte ore e con rare interruzioni una visione da vicino, generalmente con distanze di osservazione inferiori al metro. Secondo l’indagine, rispetto a 6 mesi fa sono diventati più frequenti l’uso dei mobile device, la navigazione in Internet e la visione di contenuti di intrattenimento su dispositivi alternativi (TV, tablet, pc), oltre che videochiamate e chat. La necessità imprevista di dover lavorare da casa ha portato buona parte delle persone ad organizzarsi con le giuste attrezzature: sedia e scrivania comode e giusta illuminazione; ma complice la postura da seduti e l’impegno del sistema spalla-braccio-mano per il mouse, è normale che si verifichi un sovraccarico per l’apparato visivo e per quello muscolo-scheletrico, che può comportare disturbi visivi. I sintomi più accusati sono: senso di affaticamento, vista poco nitida e bruciore agli occhi. In particolare:
Questi problemi possono essere arginati con l’uso di un’adeguata lente multifocale che consenta il ripristino del “dinamismo della messa a fuoco”, ovvero la messa a fuoco dinamica di tutte le distanze di lavoro in modo sovrapponibile alla capacità dei ventenni di leggere un documento, guidare, utilizzare il pc senza alcuna fatica ovviamente utilizzando un solo occhiale.
«La presbiopia è un processo fisiologico legato all’età: rappresenta il difetto visivo più diffuso penalizzando tutti gli abitanti del pianeta – spiega Luigi Mele, medico oculista dell’Università degli studi della Campania L. Vanvitelli -. Dopo i 40 anni l’occhio normale (detto emmetrope) pur mantenendo una buona vista da lontano, perde inevitabilmente e progressivamente la capacità di messa a fuoco da vicino e progressivamente, le distanze intermedie necessarie per l’utilizzo del computer o per giocare a carte».
I FATTORI DI RISCHIO DELLA PRESBIOPIA
Alcuni fattori che possono anticipare o ritardare la comparsa della presbiopia sono:
Per la persona ipermetrope i sintomi della presbiopia si manifesteranno precocemente; al contrario, chi è miope subirà gli effetti della presbiopia con un certo ritardo. Normalmente il soggetto presbite riferisce di dover “sforzare” i propri occhi quando svolge le attività di lettura da vicino. Si tratta di uno sforzo per ottenere una adeguata messa a fuoco che provoca l’insorgenza di disturbi chiamati “astenopici”: mal di testa, irritazione oculare, nausea e sonnolenza.
Il sintomo caratteristico della presbiopia è l’annebbiamento da vicino che impedisce, a volte quasi improvvisamente al mattino, di poter mettere a fuoco uno scritto o un numero di telefono. È necessario ricorrere ad un’illuminazione più forte, capace di indurre un restringimento della pupilla, con aumento della profondità di fuoco e aumento della nitidezza dell’immagine a livello della retina. 7
«La manifestazione della presbiopia è un momento fondamentale per la protezione e salvaguardia della vista; allo scadere dei quarant’anni il nostro complesso sistema visivo manifesta i suoi limiti riducendo l’affidabilità – sottolinea Matteo Piovella, Presidente della Società Oftalmologica Italiana -. Risulta evidente che i nostri occhi sono attivi al 100% proprio fino alla comparsa della presbiopia: improvvisamente, non si riesce a focalizzare da vicino e il nostro corpo vitreo sempre cristallino e trasparentissimo si popola di affascinanti ma fastidiose “mosche volanti” cruccio quasi insopportabile di molti pazienti. Da qui la necessità per uno sforzo di educazione sanitaria capillare per informare circa l’obbligatorietà di sottoporsi ad una visita medico oculistica affiancata dall’applicazione delle numerose tecnologie avanzate che oggi hanno rivoluzionato l’efficienza e il raggio d’azione della Medicina a salvaguardia della vista. Oggi lo scenario è totalmente cambiato: abbiamo opportunità straordinarie come mai nella storia dell’oculistica. La pandemia Covid 19 – continua il dottor Piovella – ha impedito l’effettuazione, stante il grave stato di emergenza, di 8 milioni di visite medico oculistiche e di 500.000 interventi chirurgici salva vista».
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