Voci della Sanità 5 Ottobre 2020 10:38

Daiichi Sankyo presenta “Pink Positive”, l’ebook gratuito per le donne che affrontano il cancro

L’alimentazione, la famiglia, la femminilità, la gestione del dolore, la maternità possibile, la ricerca di informazioni affidabili anche sul web: sono solo alcuni dei dubbi e degli ostacoli che si trovano ad affrontare le donne che ogni giorno ricevono una diagnosi di cancro. Per sostenerle, Daiichi Sankyo ha chiesto il supporto dei maggiori esperti italiani, […]

L’alimentazione, la famiglia, la femminilità, la gestione del dolore, la maternità possibile, la ricerca di informazioni affidabili anche sul web: sono solo alcuni dei dubbi e degli ostacoli che si trovano ad affrontare le donne che ogni giorno ricevono una diagnosi di cancro. Per sostenerle, Daiichi Sankyo ha chiesto il supporto dei maggiori esperti italiani, raccogliendo i loro preziosi contributi in Pink Positive, un ebook già scaricabile gratuitamente, che nei prossimi mesi si arricchirà di nuovi capitoli e avrà un sito completamente dedicato, con contenuti multimediali accessibili a tutti».

«Ad oggi nove capitoli scritti da specialisti esperti, oncologi, psico-oncologi, nutrizionisti, ematologi e pediatri, giornalisti specializzati, nelle varie discipline coinvolte nella gestione e cura del cancro e dedicato in particolare alle donne, legati da un preciso fil rouge: la speranza, ovvero la gestione del presente e della malattia nell’ottica del futuro, dell’“oltre” e dopo il cancro» spiega  Daiichi Sankyo in una nota.

«Dal momento della diagnosi – prosegue la nota – tutte le risorse interiori e l’attenzione delle pazienti sono di solito concentrate sulla guarigione fisica e clinica, orientate ad affrontare i trattamenti farmacologici o chirurgici, ma i risultati richiedono tempo, spesso diversi anni, e nel mezzo ci sono la routine quotidiana, sociale e lavorativa, così come i progetti per il futuro. Ecco quindi che aspetti diversi e troppo spesso trascurati nelle prime fasi, come ad esempio l’elaborazione del trauma personale e familiare, riemergono in tutta la loro forza e necessità, nel percorso di cura».

La Tecnica del Kinzugi e il paradigma dell’accanto e oltre

«Ascoltare ed accettare le proprie vulnerabilità – continua – vuol dire imparare a curare le ferite per renderle cicatrici guarite, testimoni della propria capacità di recupero. Ma elaborare una ferita è un procedimento lungo che necessita di pazienza, cura e rispetto dei tempi, e può essere paragonato alla tecnica orientale del ‘kintsugi’, ovvero “riparare con l’oro”, una pratica che utilizza metalli preziosi per riparare oggetti di ceramica rotti, trasformandoli in oggetti “preziosi’, pezzi unici che acquistano maggior valore proprio in virtù della riparazione con colature d’oro o d’argento».

«Affrontare una patologia oncologica – segue – vuol dire anche imparare a “collocarla”. Quando l’incontro con la malattia è altamente traumatico, lo sconvolgimento di vita è massivo e i ritmi e le abitudini quotidiane cambiano drasticamente, rischiamo di far diventare la malattia l’unico specchio in cui riflettere la nostra immagine, l’unico paradigma di riferimento, permettendole di prendersi tutto il nostro spazio vitale, in un modello di gestione “di fronte e ovunque”, incastrate in una tela simile a quella di un ragno che cattura le sue vittime, immobilizzate dai nostri stessi pensieri e delle nostre paure. Ma un’alternativa è possibile ed è il paradigma dell’“accanto e oltre” che significa riconoscere la presenza della malattia nella nostra vita senza conferirle un ruolo di sovranità: “con” la malattia e “nonostante” la malattia si rimane pienamente protagonisti della propria esistenza. La possibilità di sentirsi al timone della propria vita e il senso di “controllo” su di essa non si declina in un’assunzione di responsabilità che ci porta a riconoscere che nonostante le migliori intenzioni non sapremo mai esattamente cosa ci aspetta dietro l’angolo ma possiamo scegliere di impegnarci per affrontare al meglio ciò che non potremmo evitare. Tale condizione emotiva rappresenta la più alta e autentica forma di controllo possibile poiché non dipende dalla bontà degli eventi ma dalle nostre scelte.

«Curare la malattia  -conclude – è un processo integrato che coniuga il valore delle terapie mediche con la considerazione e il riguardo per il senso di sé, della propria identità e del proprio mondo interiore fatto di affetti, vita sociale, relazionale e lavorativa. Ci vuole molto coraggio per decidere di affrontare ciò che non abbiamo scelto, è necessario stipulare un nuovo patto con sé stesse per vivere e governare la malattia impegnandosi ad affrontarla nel modo migliore possibile. – spiega Flavia Vicinanza, Psicologa Psicoterapeuta Psico-oncologa del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma e autrice dei capitoli Vivere la malattia: affronta, cura, progetta e Il Romanzo Familiare del Cancro – . Accettare la precarietà, la fragilità, in tutte le sue manifestazioni, è il primo passo per elaborare il dolore, mantenere la progettualità e coltivare la speranza. Oggi, nonostante la diagnosi di cancro al seno, si può vivere bene e a lungo ma per fare questo occorre conservare un atteggiamento fiducioso, un oltre che non si ferma alle difficoltà del presente ma riesce ad immaginare scenari futuri».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Fondazione AIRC: con Le Arance della Salute, una mobilitazione collettiva contro il cancro
L’anno di Fondazione AIRC inizia con una nuova campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi che invita ad agire concretamente per fare la differenza, per se stessi e per gli altri, attraverso l’adozione di sane abitudini e il sostegno alla ricerca
Gb: 1 donna su 2 non va a lavoro per colpa del ciclo mestruale, ma non lo dice. La ginecologa Picconeri: “Ancora troppi pregiudizi”
Nel Regno Unito 4 donne su 5 fanno un gran fatica a lavorare quando hanno il ciclo mestruale e solo poco più della metà ha affermato di non essere stata abbastanza bene per andare al lavoro. Questi sono i risultati di una ricerca britannica, che non stupiscono la ginecologa Giuseppina Picconeri: "La vita fisiologica di una donna in età fertile è spesso fonte di grandi pregiudizi"
Tumori: via a “Dance For Oncology”, corsi di ballo gratuiti studiati per i pazienti
Per la prima volta in Europa si lancia un’iniziativa gratuita in tutta la Penisola. È promossa dalla neonata associazione D4O e ideata da Caroline Smith. Sono offerti corsi di danza gratuiti e appositamente studiati per i pazienti. Hanno aderito 15 scuole (altre 35 inizieranno a gennaio) e 20 centri oncologici e associazioni
Donne “cenerentole” della ricerca in Europa, anche se metà dei laureati e dottorati è “rosa”
Le donne rappresentano circa la metà dei laureati e dei dottorati in Europa, ma abbandonano progressivamente la carriera accademica, arrivando a costituire appena il 33% della forza lavoro nel mondo della ricerca, e solo il 26% dei professori ordinari, direttori di dipartimento o di centri di ricerca. È il quadro tratteggiato in un articolo sulla rivista The Lancet Regional Health
Tumori: disagio psicologico per oltre il 50% dei pazienti, ma depressione non curata nel 70% dei casi
Il 20% delle persone con tumore è colpito da depressione, il 10% da ansia e oltre il 50% sviluppa disagio psicologico. Questi disturbi hanno un impatto negativo sulla qualità di vita e sulla sopravvivenza dei pazienti oncologici. Ma sono individuati e curati solo nella minoranza dei casi. Per questo l'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha richiesto una reale integrazione dell’assistenza psicosociale nella pratica clinica quotidiana
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Porpora trombotica trombocitopenica. ANPTT Onlus celebra la III Giornata nazionale

Evento “WeHealth” promosso in partnership con Sanofi e in collaborazione con Sics Editore per alzare l’attenzione sulla porpora trombotica trombocitopenica (TTP) e i bisogni ancora i...
Salute

Tumori: boom di casi nei paesi occidentali. Cinieri (Aiom): “Prevenzione attiva per ridurre carico della malattia”

Nel 2024 negli USA, per la prima volta nella storia, si supera la soglia di 2 milioni di casi di tumore. Una crescita importante, comune a tutti i Paesi occidentali. Per Saverio Cinieri, presidente di...
Salute

Tumore del polmone non a piccole cellule di stadio precoce e avanzato: lo stato dell’arte di nivolumab

Sono stati presentati al recente Congresso ASCO gli aggiornamenti degli studi relativi all’impiego di nivolumab nel tumore del polmone non a piccole cellule di stadio precoce e avanzato. Il quad...
Advocacy e Associazioni

Cirrosi epatica, i pazienti chiedono meno burocrazia e maggior accesso al teleconsulto

Nella nuova puntata di The Patient Voice, Ivan Gardini (EpaC Ets), Ilenia Malavasi (Affari Sociali) e Francesca Ponziani (Pol. Gemelli)