Sanità 14 Ottobre 2020 15:53

NADEF, ok dalla Commissione Affari Sociali che però chiede più risorse per liste d’attesa e borse di specializzazione

Nella relazione elaborata da Elena Carnevali si sottolinea l’aumento della spesa sanitaria, che nel 2020 raggiunge il 7,7% del Pil. Tra le richieste, misure di sostegno economico per le strutture residenziali e semiresidenziali e aiuti alla domiciliarità dei pazienti cronici, fragili e non autosufficienti

NADEF, ok dalla Commissione Affari Sociali che però chiede più risorse per liste d’attesa e borse di specializzazione

Potenziare le cure palliative, ridurre le liste di attesa, promuovere la prevenzione e aumentare i contratti di formazione specialistica. È quello che chiede la Commissione Affari Sociali nelle osservazioni alla NADEF, la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2020, su cui comunque la Commissione presieduta da Marialucia Lorefice ha dato parere favorevole.

La relazione, messa a punto dalla deputata Elena Carnevali del Pd, recepisce il quadro macroeconomico e di finanza pubblica elaborato dal Ministero dell’Economia, una situazione che inevitabilmente risente per gli anni 2020-2023 della grave emergenza sanitaria causata dall’epidemia da Covid-19.

Il calo del Pil, che per l’anno in corso ammonterà al 9%, non inciderà sulla spesa sanitaria, che anzi, per rafforzare l’SSN nella sfida al Covid, sarà aumentata: prevista in misura pari a 120,8 miliardi per il 2020, crescerà fino ad arrivare a 122,5 miliardi nel 2023, con un’incidenza sul Pil che dovrebbe invece diminuire (dal 7,7% del 2020 al 6,6% del 2023) grazie all’aumento del Prodotto interno lordo nei prossimi anni. Nel 2021 è atteso in misura pari al 6%, valore che nel 2022 e nel 2023 si attesterà, rispettivamente, al 3,8% e al 2,5%.

Tra i principali provvedimenti di finanza pubblica adottati dal Governo nei mesi precedenti in materia sanitaria, vengono richiamati lo stanziamento di risorse aggiuntive per circa 5,4 miliardi nel 2020, 1,2 miliardi nel 2021, 1,9 miliardi nel 2022 e 1,4 miliardi nel 2023: «L’incremento del livello di finanziamento dello Stato al fabbisogno del Servizio sanitario nazionale – si legge nella relazione – è stato finalizzato, tra l’altro, al rafforzamento delle reti di assistenza territoriale, all’assunzione di medici e personale sanitario, all’incremento del numero di borse di studio degli specializzandi e all’adozione di strumenti per l’abbattimento delle liste d’attesa».

In ambito sociale si segnala l’incremento di 1,8 miliardi nel 2020 e di 0,4 miliardi dal 2021, rispetto al quale rilevano, in particolare, l’istituzione del reddito di emergenza (0,9 miliardi nel 2020) e l’adeguamento in materia di trattamenti di invalidità civile.

LE OSSERVAZIONI DELLA COMMISSIONE AFFARI SOCIALI

Nonostante il parere favorevole, la Commissione Affari Sociali non ha rinunciato a elaborare integrazioni alla NADEF, soprattutto riguardo agli obiettivi.

Innanzitutto, la Commissione chiede di inserire, oltre agli obiettivi già richiamati nel documento in oggetto, gli ulteriori obiettivi della riduzione della lista d’attesa e della promozione della prevenzione, nonché della realizzazione di un’integrazione tra le politiche sanitarie, sociosanitarie e sociali «volta a favorire un’effettiva integrazione dei servizi offerti e un maggior sostegno alla domiciliarità dei pazienti cronici, fragili e non autosufficienti, anche attraverso il ricorso a strumenti innovativi quale il budget di salute».

Poi chiede di prevedere nella NADEF misure di sostegno economico per le strutture residenziali e semiresidenziali, accreditate e contrattualizzate con il Servizio sanitario nazionale, per persone anziane, fragili o con disabilità, a garanzia degli standard di sicurezza nonché della tutela dei lavoratori che operano presso tali strutture.

Sul fronte dell’imbuto formativo dei medici chiede «misure volte a incrementare e stabilizzare i contratti di formazione specialistica e in medicina generale».

Anche in questa relazione c’è la richiesta di potenziare la rete delle cure palliative, assicurando piena attuazione alla legge n. 38 del 2010 e garantendo prestazioni omogenee in tutto il territorio nazionale.

Infine, nell’ambito della ricerca in campo sanitario, si chiede la creazione di un piano strategico di investimenti, che consenta di dotarsi di strutture idonee ad operare in modo rapido e flessibile, utilizzando anche le collaborazioni con le università, con particolare riferimento alla ricerca nel campo delle malattie rare e oncologiche.

 

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