Preoccupano i numeri di Francia e Gran Bretagna, mentre la Germania resta stabile. Record per Belgio e Russia, ma l’aumento più forte si registra in Repubblica Ceca. In America Latina la curva comincia a scendere, Usa oltre 25 mila casi al giorno
«Errori di quarantena», secondo il direttore per le emergenze dell’Oms Michael Ryan è a questi che si deve attribuire la nuova impennata di casi nell’emisfero settentrionale. «Ogni contatto di un caso confermato stia in quarantena per il periodo appropriato» ha ribadito, ricordando che non sempre è stata rispettata ovunque la regola base. «Questa è in buona parte la ragione per cui stiamo vedendo questi numeri alti», con circa la metà dei 48 Paesi della regione europea dell’Oms che presentano un aumento di circa il 50% dei casi nell’ultima settimana.
La Gran Bretagna è per ora l’osservata speciale, ieri sono stati registrati 18.804 nuovi casi, con 80 decessi. Da venerdì e per le successive due settimane il Galles entrerà in lockdown, dopo un improvviso aumento. Nel mentre il paese attende l’arrivo del vaccino e si parla già di uso di emergenza.
Fonte: Agenzia VISTA
I numeri peggiori, negli ultimi giorni, li hanno però segnati Repubblica Ceca e Belgio. In quest’ultimo il ministro della Salute ha ammesso di aver perso il controllo del contact tracing, quando i numeri hanno segnato oltre 700 nuovi casi ogni 100 mila abitanti. «Uno tsunami», secondo la sua descrizione. In Francia, dopo i quasi 30 mila di venerdì e sabato, negli ultimi giorni i numeri hanno oscillato tra 13 e 14 mila per i ritardi dei laboratori durante i weekend. Il tasso di positività supera il 13% e i decessi sono oltre il centinaio. Brigitte Macron, moglie del presidente, è attualmente in isolamento e asintomatica dopo un contatto con un positivo.
La Germania per ora oscilla tra gli 8 mila e i 5 mila nuovi casi, anche Ursula Von Der Leyen che oggi si sarebbe dovuta trovare a Roma per un incontro con Giuseppe Conte, è in auto-isolamento. Una persona del suo staff è risultata positiva e l’incontro in Italia è stato spostato in videoconferenza. In Romania le scuole sono chiuse, in Russia in questi giorni i numeri hanno segnato un nuovo record con 16 mila casi, anche se Vladimir Putin continua a ribadire la disponibilità di un secondo vaccino in pochi mesi.
A Teheran dovrebbe essere imposto un “lockdown totale” di almeno due settimane per frenare le morti legate alla pandemia di Covid-19. Così ha dichiarato il presidente del consiglio comunale della capitale iraniana, Mohsen Hashemi, citato dalla “Irib”. «Dobbiamo pensare a un lockdown totale di Teheran a causa dell’elevata prevalenza del coronavirus, altrimenti non supereremo la terza ondata» della malattia, ha detto Hashemi. Nella capitale iraniana si registrano quotidianamente quasi 150 i morti da Covid-19.
Negli Stati Uniti 8.80.502 casi di contagio e almeno 219.891 i decessi attribuiti al Covid-19 dall’inizio della pandemia, secondo i dati forniti dalla Johns Hopkins University. Ieri 25.908 nuovi casi e 217 decessi. Si è invece ridotta la curva in Brasile e in generale in America Latina, dopo i picchi dei mesi scorsi.
Iscriviti alla newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato