Tortorella (Consulcesi): «Con la petizione abbiamo dato voce a decine di migliaia di medici. Abbiamo più volte sollecitato la politica a trovare una soluzione, il Recovery Fund rappresenta un’occasione che non può essere sprecata»
Oltre 10mila firme arrivate su Change.org e sulla piattaforma di Consulcesi Club. Obiettivo: chiedere a Governo e Istituzioni di chiudere un contenzioso che dura da tanti anni, ovvero il mancato riconoscimento economico agli specializzandi degli anni 78-2006. La battaglia dei medici specialisti sta diventando la battaglia di tutti i medici e non solo: favorevoli alla soluzione di un accordo transattivo tanti vertici FNOMCeO e presidenti degli Ordini tra i quali Roberto Monaco, Segretario Generale FNOMCeO e Presidente OMCeO Siena; Filippo Anelli, Presidente FNOMCeO; Silvestro Scotti Presidente OMCeO Napoli, ma anche comuni cittadini stanno sostenendo con firme e appelli pubblici la petizione. L’obiettivo è chiudere una volta per tutte una profonda ingiustizia.
La petizione è stata lanciata da Consulcesi, network legale che nel corso degli anni, attraverso le azioni collettive ed i successi nei tribunali di tutta Italia, sta rendendo giustizia a migliaia di quegli oltre 180mila medici penalizzati. «Insieme alle iniziative legali – spiega il Presidente di Consulcesi Massimo Tortorella – abbiamo più volte sollecitato la politica a trovare una soluzione attraverso una transazione. Abbiamo trovato sostegno bipartisan in diverse Legislature, compresa l’attuale, ed in Parlamento ci sono altri due Ddl per l’accordo transattivo. Negli anni scorsi al sostegno ideologico erano però sempre mancate le coperture economiche per chiudere la questione. Stavolta – aggiunge Tortorella –il Recovery Fund rappresenta un’occasione che non può essere sprecata».
«L’Italia – scrivono da Consulcesi – avrà a disposizione nel prossimo triennio 209 miliardi di euro, di cui 80 circa a fondo perduto, e una grossa fetta di queste risorse saranno proprio destinate alla sanità. Dunque, finalmente non solo ci saranno le risorse economiche per risolvere i problemi endemici del SSN (rinnovare le strutture, introdurre maggiore tecnologia nelle attività, potenziare le cure domiciliari), ma anche per risolvere questioni annose come quella dei medici specialisti a cui potranno essere destinate tutte quelle somme che il Recovery fund permetterà di svincolare». «In tal senso – prosegue Tortorella – è fondamentale che il messaggio arrivi forte e chiaro ai decisori politici: ogni firma, che si aggiungerà alle migliaia già raccolte, sarà un grazie ai nostri medici eroi e al contempo un fondamentale passo verso la fine di questa ingiustizia».
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