L’istanza cautelare è stata presentata da decine di medici di base e specialisti contro la decisione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) e del Ministero della Salute
Si svolgerà il 10 novembre prossimo l’udienza al Tar del Lazio sull’istanza cautelare presentata da decine di medici di base e specialisti contro la decisione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) e il Ministero della Salute di sospendere la somministrazione per il trattamento del Covid-19 al di fuori di studi clinici.
«Il Tar è stato investito per la seconda volta in pochi mesi di un’altra istanza cautelare per l’utilizzo dell’idrossiclorochina nelle terapie domiciliari Covid – ha spiegato Erich Grimaldi, avvocato del foro di Napoli che assiste i medici insieme alla collega Valentina Piraino –. La vicenda, dopo il rigetto della prima istanza, ha assunto una piega politica che non dovrebbe sussistere, dovendo garantire ai medici dei territori la possibilità di curare i loro pazienti».
Secondo il legale, «ai medici che già durante la prima ondata hanno trattato con successo i pazienti utilizzando vari protocolli farmacologici, arrivano continuamente richieste da parte di persone che hanno acquistato i farmaci autonomamente prima del divieto e che senza un protocollo chiaro e certificato, rischiano imprudenti automedicazioni».