Anche dalla statunitense Moderna arrivano buone notizie sul vaccino contro Covid-19. Entro novembre dati sufficienti per l’autorizzazione di emergenza
Entro il 24 novembre anche la biotech Usa Moderna avrà raccolto il numero sufficiente di dati sulla sicurezza per almeno metà dei 30 mila partecipanti al trial di fase 3 per il suo vaccino anti-Covid. Dopo le notizie confortanti di Pfizer, all’AdnKronos Salute Moderna ha rivelato di essere vicina alla conclusione. «Ciò ci consentirebbe di richiedere l’autorizzazione all’uso di emergenza del vaccino nella migliore delle ipotesi a fine novembre, inizio dicembre», è la speranza.
La rolling review (la revisione continua, che consente una procedura accelerata) «è in corso in Canada e nel Regno Unito, inoltre il candidato vaccino è idoneo ad essere sottoposto alla procedura per l’autorizzazione all’immissione in commercio in Ue», conclude Moderna.
Finora 25.654 partecipanti hanno ricevuto la seconda vaccinazione, fanno sapere, e «la produzione raggiungerà quota 20 milioni di dosi entro la fine del 2020». In Europa, i due partner di Moderna sono Lonza in Svizzera e Rovi in Spagna. «L’obiettivo comune è quello di consentire la produzione di una quota che oscilla fra 500 milioni e 1 miliardo di dosi l’anno di vaccini a partire dal 2021», spiega l’azienda. «Il vaccino di Moderna verrà spedito a temperature di -20° C e può essere conservato a quella temperatura per 6 mesi. Può quindi essere conservato in frigorifero (2-8 ° C) fino a 7 giorni».
«I dati clinici di fase 1 – conclude – hanno mostrato che mRna-1273 è stato generalmente ben tollerato e ha un’immunogenicità costante in tutte le coorti di età. Infatti i titoli anticorpali neutralizzanti e le risposte delle cellule T nelle coorti di età 56-70 e ‘over 70’ erano coerenti con quelle riportate negli adulti più giovani».
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