«Il numero di casi di Covid-19 è salito a 650 per 100mila abitanti anche se questa settimana l’Rt sembra essere diminuito da 1,7 a 1,4». In zona rossa arrivano Toscana e Campania e, da domani, potrebbe unirsi anche l’Abruzzo. Arancioni Friuli, Emilia-Romagna e Marche
Due nuove regioni in zona rossa e tre in zona arancione. L’ultimo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità con il Ministero della Salute cambia di nuovo i colori dell’Italia, per ulteriori 15 giorni. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza per spostare Toscana e Campania in area rossa, mentre Friuli Venezia-Giulia, Marche ed Emilia-Romagna in arancione, in vigore da domenica 15.
Tra il 22 e il 4 novembre, dati alla mano, l’indice Rt sui sintomatici si è abbassato a 1,43, quando la scorsa settimana toccava 1,7. In quasi tutte le regioni i valori medi superano l’1,25 e in tutte superano l’1, che è ancora la soglia sotto cui scendere per dare un freno definitivo alla crescita di nuovi casi.
Venti regioni sono ancora classificate “ad alto rischio di trasmissione non controllata e non gestibile”, di cui Basilicata e Calabria a scopo precauzionale. I dati di sorveglianza comunicati dalle due regioni, infatti, non sono sufficienti per una valutazioni completa. Sono 12 invece, le regioni che mostrano di aver superato la soglia critica (30%) in area medica o in terapia intensiva. Se si mantiene questo ritmo, in un mese quasi tutte potrebbero arrivare a questo stesso risultato. Attualmente sono 3.081 le persone in terapia intensiva e 29.444 quelle ricoverate in area medica.
«Il numero di casi di Covid-19 è salito a 650 per 100mila abitanti – ha chiarito Gianni Rezza, direttore della prevenzione al Ministero – anche se questa settimana l’Rt sembra essere diminuito da 1,7 a 1,4. Si trova comunque al di sopra di uno e questo rappresenta solo un primo segnale di una diminuzione di trasmissione che potrebbe essere attribuita ai provvedimenti presi. Il virus però circola in tutto il Paese e si verifica un preoccupante aumento sia dei ricoveri ospedalieri che di terapia intensiva. Questo giustifica ulteriori misure restrittive che devono essere prese soprattutto nelle regioni che sono a rischio più elevato e induce la popolazione a comportamenti prudenti».
Di fronte ai dati rielaborati dalla cabina di regia, il ministro Speranza ha firmato un’ulteriore ordinanza «che istituisce due nuove aree rosse (Campania e Toscana) e tre nuove aree arancioni (Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche)», ha scritto su Facebook. «So che stiamo chiedendo ancora sacrifici, ma non c’è altra strada se vogliamo ridurre il numero dei decessi, limitare il contagio ed evitare una pressione insopportabile sulle nostre reti sanitarie. Ce la faremo. Ma è indispensabile il contributo di tutti».
Anche l’Abruzzo da martedì potrebbe diventare zona rossa. La regione, che da una settimana era passata in fascia arancione, potrebbe entrare il lockdown per richiesta del Comitato tecnico scientifico regionale, riunitosi nel pomeriggio di domenica. Chiuderebbero tutte le scuole, di ogni ordine e grado, e tutti i negozi a esclusione dei servizi essenziali.
Il governatore Marco Marsilio dovrebbe firmare i provvedimenti nella giornata di oggi, con appoggio del Cts. Ad anticipare la notizia è stato il vicepresidente della giunta regionale Emanuele Imprudente, sui social. «Nessuno può sfuggire alle responsabilità, questi non sono momenti per fare giochi politici e propagandistici ma sono momenti in cui prendere posizione e anticipare scelte. L’Abruzzo deve essere zona rossa con chiusura scuole», ha scritto.
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