Luca De Martino, Dott. in Fisioterapia Specializzato in tecniche osteopatiche
Il 2020 è stato caratterizzato da una pandemia globale che ha stravolto la vita di ognuno di noi. La nostra quotidianità è cambiata radicalmente e l’incertezza per il futuro sta causando nuove forme preoccupanti di ansia.
La parola ansia deriva dal latino “anxia” a sua volta proveniente da “angere” ossia stringere, un verbo che comunica perfettamente la sensazione di disagio che molti stanno vivendo in questo particolare periodo storico.
L’ansia, soprattutto in questo periodo, si può esprimere attraverso dolori fisici che non hanno una reale origine organica. È una condizione, se protratta nel tempo, in cui i nostri dolori e/o disturbi rappresentano lo specchio di una condizione psicologica alterata.
Cosa succede esattamente nel nostro organismo in questi casi? Il nostro sistema nervoso simpatico ( che poi tanto simpatico non è) si attiva e in una condizione di particolare stress necessitiamo di più energia, aumenta la frequenza cardiaca, i nostri polmoni lavorano al massimo dello sforzo, le nostre pupille si dilatano e anche il nostro tono muscolare viene alterato. Il nostro sistema muscolo-scheletrico va in costante tensione, ragion per cui abbiamo la sensazione di sentirci più “rigidi” e meno mobili dal punto di vista articolare.
Il sistema nervoso parasimpatico (sicuramente più simpatico del primo) realizza l’effetto opposto, ci aiuta a passare da uno stato di allerta a uno di calma.
La gestione di questi due sistemi viene realizzata dal cervello, che funziona un po’ come una centrale operativa che analizza tutte le funzioni del corpo. Una parte importante in questo controllo è monitorata dal sistema limbico, responsabile della gestione delle emozioni.
Ad ogni nostra emozione corrisponde una risposta organica e questo spiega perché in concomitanza con le notizie negative che quotidianamente ascoltiamo attraverso i mass-media e che generano inevitabilmente paura, possano verificarsi anche dei sintomi fisici.
Dall’inizio della pandemia i sintomi predominanti legati all’ansia sono: vertigini, nausea, problemi di coordinazione muscolare e degli arti, dolori muscolari, perdita di memoria a breve termine, gastrite e bruciori di stomaco, colon irritabile, sensazione di respiro corto, nodo alla gola e tachicardia.
Cosa possiamo fare per stare meglio? Ameno 3 cose da fare quotidianamente, utili per spegnere il nostro stato di “allerta”.
1) RESPIRARE: Sdraiamoci sul letto o divano e posizioniamo le mani all’altezza dell’addome. Inspiriamo attraverso il naso e facciamo in modo che le nostre mani si alzino di qualche centimetro per poi abbassarle durante l’espirazione attraverso la bocca. Ripetere per almeno 10 minuti
2) CAMMINARE E/O FARE ATTIVITÀ FISICA: Quando facciamo un po’ di esercizio fisico, il nostro cervello rilascia delle endorfine. Le endorfine interagiscono donandoci una sensazione di piacere allontanando le negatività. Quanto dovremmo camminare? Almeno 30 minuti al giorno. Basti pensare che se a inizio anno una persona di 65-70 anni inizia a camminare tutti i giorni (30/45 minuti al giorno) avrà alla fine dell’anno l’1% in più di cellule cerebrali e una capacità cognitiva sicuramente migliorata.
3) LEGGERE: I libri sono sicuramente un rifugio contro l’ansia. Negli ultimi anni è nato un metodo psicoterapeutico, la biblioterapia, che ricorre alla lettura dei libri per allontanare i pensieri negativi. Più lettura e meno tecnologia!
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