«Nei pazienti pluripatologici a rischio alto e molto alto c’è scarsa aderenza terapeutica. Per questo, è fondamentale instaurare un rapporto con il medico per capire la gravità del concetto di rischio cardiovascolare». Così Roberto Scicali, specialista in medicina interna
La gestione terapeutica dei pazienti a rischio alto e molto alto è spesso compromessa a causa della scarsa aderenza alla terapia. Questo succede, di solito «perché le persone a rischio alto e molto alto sono pazienti pluripatologici che fanno molte terapie» spiega Roberto Scicali, specialista in medicina interna dell’ospedale Garibaldi-Nesima di Catania.
Per questo, è fondamentale «instaurare un rapporto stretto e fiduciario con il medico in modo da capire l’importanza e la gravità del concetto di rischio cardiovascolare». «Il colesterolo alto aumenta enormemente il rischio dei nostri pazienti – prosegue Scicali -. Se viene recepito questo messaggio allora l’aderenza alla terapia sarà maggiore».
Anche la rinnovata emergenza sanitaria di Covid-19 sta impattando sulla gestione di pazienti ad alto rischio: «Le visite di controllo sono più dilazionate e il paziente si lascia andare. Me ne accorgo dai valori del colesterolo che aumentano. Alcuni pazienti – conclude – hanno il terrore di andare in farmacia e decidono di ridurre la terapia o sospenderla».
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