Intervista a Giampietro Chiamenti, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP)
Senso di responsabilità, e non le sanzioni, sono la risposta alla questione vaccini». Una questione che ha già fatto vittime, l’ultima delle quali una bambina di un mese morta di pertosse a Bologna.
Una questione che rischia di far tornare malattie mortali, che credevamo debellate da almeno un secolo. Una questione, soprattutto, che non può lasciare – e non ha lasciato – indifferenti le istituzioni politiche e sanitarie. Il calo drammatico di vaccinazioni si inserisce in un momento storico in cui la cattiva informazione sul tema sembra attecchire più saldamente del buon senso. E se lo spauracchio di effetti collaterali peggiori del male che si vuole evitare, viene avallato da parte della classe medica, la faccenda assume contorni drammatici. Qualcuno ha invocato misure drastiche, dalle sanzioni nei confronti dei medici che sconsigliano le vaccinazioni, all’allontanamento dalle scuole dei bambini non immunizzati. Misure smentite dal ministro Lorenzin durante il question time in Parlamento su un nuovo piano nazionale del governo, attualmente all’esame della commissione salute in Conferenza delle Regioni, che punti a una maggior consapevolezza delle famiglie italiane sul tema, per combattere leggende e falsi miti che nel 2015 continuano a circolare. «Riappropriamoci della cultura scientifica» è il monito del ministro. Ed è il messaggio condiviso anche da Giampietro Chiamenti, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), intervistato da Sanità informazione.
«La situazione è delicata e richiede grande attenzione – attacca Chiamenti – . Il Paese si sta disaffezionando alla pratica vaccinale, sotto la spinta di movimenti che sfruttano qualsiasi elemento per insinuare il sospetto che i vaccini siano dannosi, pericolosi o poco utili. Dobbiamo mobilitarci, tutti insieme, per ribadire l’importanza della prevenzione, e ricordare che le malattie non sono scomparse, ma grazie alle vaccinazioni possono essere tenute sotto controllo. E’ fondamentale – continua Chiamenti – lavorare per mantenere il livello dei tassi di copertura tale da mettere la popolazione al riparo dalla nuove epidemie». Tassi che l’Istituto superiore di sanità ha diffuso, e che risultano inferiori agli obiettivi minimi previsti. In particolare le vaccinazioni per poliomielite, tetano, difterite ed epatite B sono scesi al di sotto del 95% mentre quelle contro il morbillo, la parotite e la rosolia sono calate all’86%. Ma Chiamenti si unisce alla levata di scudi contro le sanzioni ipotizzate per contrastare il fenomeno: «Non è con le sanzioni che si risolve il problema, ma con un maggiore senso di responsabilità da parte di tutti. Il nostro impegno – conclude il presidente dei Pediatri – sarà far sì che tutti i colleghi siano consapevoli dell’importanza di sostenere lo strumento vaccinale».