Salute 2 Dicembre 2020 13:00

Cure palliative, Gobber (SICP): «La rete di assistenza ai malati terminali ha retto al potente impatto della pandemia»

Gli obiettivi del neo presidente della Società Italiana di Cure Palliative: «Attivare la scuola di specializzazione, incrementare la ricerca e dare visibilità ai giovani colleghi»

di Isabella Faggiano

Anche se lontani dall’affetto dei propri cari, i malati di Covid che non riescono a vincere la loro battaglia contro il virus, al pari di tutti gli altri pazienti, hanno il diritto di essere “accompagnati” verso la fine del loro viaggio. È attraverso le cure palliative, una terapia costituita non solo da farmaci, ma da un insieme di attenzioni studiate e personalizzate, che è possibile migliorare la qualità della vita di tutti questi malati in fase terminale.

«La pandemia ci ha messo a confronto con una realtà che nessuno aveva previsto: è aumentata la richiesta di cure palliative ed è cambiato il contesto in cui ci siamo trovati ad operare», racconta Gino Gobber, il nuovo presidente della Società Italiana Cure Palliative (SICP).

Le cure palliative 4.0

La rete delle terapie di fine vita ha dovuto riadattare il suo sistema organizzativo ed operativo, così come avvenuto per l’intera sanità pubblica. E lo ha fatto con successo. «La nostra rete ha finora retto al potente impatto che il Covid-19 ha avuto sul Sistema Sanitario Nazionale», assicura Gobber. Ovviamente, non senza sforzi.

«Se fino a pochi mesi fa – continua il presidente della SICP – si puntava ad organizzare un sistema in grado di soddisfare le esigenze di una popolazione crescente di malati anziani in fase avanzata di malattia, ora, dobbiamo concentrarci anche sui bisogni che derivano da una malattia acuta infettiva epidemica».

La riorganizzazione del Sistema

Servizi e prestazioni sono state adattate a seconda dei contesti e delle situazioni in cui ci si è trovati ad operare: «Innanzitutto – spiega Gobber -, utilizzare la tecnologia e l’organizzazione dei servizi 4.0 può contribuire a generare risposte sanitarie efficaci ed efficienti. In alcune circostanze è stato necessario sostituire le visite domiciliari con contatti telefonici per garantire la sicurezza sia dei malati, che dei sanitari. In altre situazioni abbiamo utilizzato la telemedicina, organizzato riunioni di equipe in remoto e negli hospice abbiamo chiuso o limitato l’accesso ai familiari. Ottimi risultati che – aggiunge il presidente della SICP – mostrano la validità di un sistema fondato, a livello strategico, da una rete. Questa sinergia multidisciplinare è capace di reggere anche ai peggiori periodi di difficoltà, contribuendo alla resistenza generale dell’intero Sistema sanitario nazionale».

Il neo presidente: gli obiettivi del nuovo mandato

Ma le sfide per contrastare la pandemia non sono le uniche che il presidente Gino Gobber, che di recente ha sostituito Italo Penco al vertice della SICP, si troverà ad affrontare. «Il mio sarà un mandato di continuità – dice Gobber -. Porterò avanti progetti e iniziative già avviate dal precedente direttivo. Prima fra tutte la scuola di specialità che attendiamo da anni. Dovrebbe essere attivata nell’autunno del 2021, in almeno sei sedi universitarie, per un totale di circa 50 iscritti per ogni anno accademico. Inoltre, intendiamo puntare su una ricerca multidisciplinare, non solo in ambito clinico-medico, ma anche organizzativo. Contribuiremo a dare visibilità a tutti i colleghi giovani e grazie ad un censimento dei professionisti attualmente impegnati nelle reti di cure palliative faremo emergere eventuali carenze di organico. Colmarle – conclude – significherà garantire sicurezza lavorativa agli operatori e servizi sempre più efficienti ai pazienti».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
La storia di Elena ci suggerisce che le cure palliative ancora devono affermarsi nella pratica clinica quotidiana
Di Bruno Nicora, Medico palliativista
di Bruno Nicora, Medico palliativista
Cure palliative: solo 1 paziente con ictus su 5 riceve consultazione
Rosaria Alvaro (SISI): «Necessaria maggiore cultura di questi trattamenti». Con il nuovo corso Consulcesi Club i camici bianchi ampliano il loro sguardo su cure palliative
Fine vita: via libera alla Camera. Ora serve il sì del Senato
Il disegno di legge sul fine vita è stato approvato alla Camera. Ora spetterà al Senato esprimersi
Si vive di più ma si muore male, nuovo report boccia cure palliative
Un report pubblicato su The Lancet ha concluso che i sistemi sanitari di tutto il mondo fanno troppo per prolungare la vita delle persone e fanno troppo poco per rendere la morte meno dolorosa. Questa carenza di attenzione verso le cure palliative sarebbe la causa di molte sofferenze
Terapia del dolore e cure palliative, Cuomo (Progetto Relief): «Servono coordinamenti regionali»
Il progetto Relief nasce in Campania con l’obiettivo di creare un coordinamento regionale pe garantire la presa in carico e il monitoraggio dei processi di cura
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...