Il provvedimento firmato dal premier Giuseppe Conte rimarrà in vigore fino al 15 gennaio 2021. Dai viaggi ai veglioni, ecco cosa cambierà e le regole per festeggiare a Natale e Capodanno
Nel giorno in cui l’Italia conta 993 vittime, il numero più alto dall’inizio della pandemia, il Governo punta sulla sicurezza e segue la linea del rigore con il Dpcm di Natale.
«Nel giro di un paio di settimane tutte le regioni saranno gialle. È un risultato significativo. Stiamo evitando un lockdown generalizzato ma non possiamo abbassare la guardia per le festività natalizie. Per questo motivo, serve un piano di misura con ulteriori restrizioni, limitate dal 21 dicembre al 6 gennaio, per evitare una terza ondata». È iniziata così la conferenza stampa del presidente del consiglio Giuseppe Conte in cui ha illustrato le nuove misure valide dal 4 dicembre al 15 gennaio.
Il decreto legge firmato vieta dal 21 dicembre al 6 gennaio ogni spostamento in entrata e in uscita tra diverse regioni o province autonome. Il 25, 26 dicembre e il 1° gennaio sarà proibito anche ogni movimento tra comuni: fanno eccezione comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute.
È consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione ma non sarà possibile raggiungere le seconde case fuori regione e, nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, nemmeno fuori comune. E sui pranzi e le cene in casa per trascorrere le festività natalizie, c’è la forte raccomandazione «di non ricevere in casa persone non conviventi».
I negozi saranno aperti fino alle 21 ma nei giorni festivi e prefestivi, nei centri commerciali saranno aperti solo alimentari, farmacie, parafarmacie, sanitari, tabacchi, edicole e vivai. Nelle regioni gialle ristoranti e pizzerie resteranno sempre aperti a pranzo, anche il giorno di Natale e a Santo Stefano. Nelle aree arancioni e rosse dalle 5 alle 22 solo per l’asporto con la possibilità di consegna a casa. Gli alberghi resteranno aperti in tutta Italia, ma il 31 dicembre, alla vigilia di Capodanno, non si potranno organizzare veglioni e cene. I ristoranti degli alberghi chiuderanno alle 18 e poi sarà consentito solo il servizio in camera.
Gli studenti delle scuole superiori torneranno sui banchi dal 7 gennaio e la presenza sarà garantita al 75%. La conferma arriva dal testo del Dpcm firmato dal premier Conte. «Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado – si legge nel testo – adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, in modo che il 100 per cento delle attività siano svolte tramite il ricorso alla didattica digitale integrata e che, a decorrere dal 7 gennaio 2021, al 75 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni sia garantita l’attività didattica in presenza». «L’attività didattica ed educativa per i servizi educativi per l’infanzia, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione continua a svolgersi integralmente in presenza», viene inoltre precisato nel testo.
Stop alle piste da sci per l’intera durata delle festività natalizie: «Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici – si legge nel testo pubblicato sul sito di Palazzo Chigi – gli stessi possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni». A partire dal 7 gennaio 2021 gli impianti saranno però aperti anche agli sciatori amatoriali, ma solo previa adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico scientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti.
Secondo il nuovo Dpcm sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni di livello agonistico e riconosciuti di preminente interesse nazionale con provvedimento del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e del Comitato italiano paralimpico (CIP) riguardanti gli sport individuali e di squadra organizzati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ovvero da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico. «Le sessioni di allenamento degli atleti – si può leggere nel testo – , professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, partecipanti alle competizioni di cui alla presente lettera e muniti di tessera agonistica, sono consentite a porte chiuse».
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