Dopo l’incontro tra Governo e Regioni il via libera per il piano vaccini. Con l’anticipo proposto da Ema sull’approvazione, Arcuri annuncia le prime somministrazioni a gennaio
La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera al piano nazionale di vaccinazione anti-Covid italiano. «Nei primi giorni di gennaio parte la vaccinazione di massa», ha dichiarato il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri, dopo la riunione. Se, come annunciato, anche l’Ema accelererà le procedure per l’approvazione del vaccino Pfizer-BioNTech, l’Italia anticiperà a sua volta i tempi rispetto a quanto deciso per l’inizio delle somministrazioni, ovvero fine gennaio.
Sembra, inoltre, che ci sarà un “Vaccine-day“, individuato d’intesa con i principali governi europei, ed è altrettanto probabile che sarà già a dicembre. Se tra 21 e 22 Ema darà l’approvazione, a ruota seguirà Aifa tra 23 e 24 e quindi l’inizio potrebbe addirittura coincidere con il Natale.
«Nei giorni successivi verrà invece avviata la prima sessione della vaccinazione di massa, destinata alle categorie che il Governo e il Parlamento hanno stabilito essere prioritarie: operatori sanitari e sociosanitari, personale operante nei presidi ospedalieri, pubblici e privati, ospiti e personale delle residenze per anziani», fanno sapere dall’ufficio di Arcuri.
Nella prima fase di vaccinazione saranno disponibili 1,8 milioni di dosi, destinate a personale sanitario, socio-sanitario e a dipendenti e ospiti delle Rsa. Il Commissario per le emergenze, Domenico Arcuri, ha comunicato che già una prima ripartizione tra regioni è stata ultimata. Entro il 18 dicembre, i governatori invieranno i dati definitivi sul personale e le adesioni ricevute.
La seconda fornitura garantita da Pfizer sarà di 2.507.700 dosi, che consentiranno nelle settimane successive di somministrare la seconda dose alle suddette categorie prioritarie, nonché di avviare la vaccinazione della popolazione più fragile.
Il bando per il reclutamento di 3mila medici e 12mila infermieri a tempo determinato per la somministrazione dei vaccini, istituito dalla Protezione Civile, è iniziato oggi e scadrà il 28 dicembre. Chi risponderà parteciperà alla campagna vaccinale nelle 1.500 strutture già selezionate.
Arcuri ha voluto però ricordare che per immunizzare ogni cittadino occorrono circa 40 giorni, poi 28 per il richiamo e almeno 10 perché il prodotto diventi totalmente protettivo. «Secondo i programmi europei – ha aggiunto – prima dell’estate non potremo aver vaccinato una quota sufficiente di italiani».
La Pfizer, che si incaricherà di distribuire il vaccino, ha chiesto una definizione molto precisa dei punti di somministrazione per rispettare la catena del freddo. Nelle fasi successive, le dosi verranno depositate nell’aeroporto di Pratica di Mare e da lì distribuite con mezzi e personale delle forze armate. Oltre alle dosi Pfizer, circa 7 milioni, più in là nel 2021 dovrebbero arrivare 1,3 milioni del vaccino Moderna e 16 milioni di quello AstraZeneca.
Il primo invio da parte della Pfizer, sarà così ripartito Regione per Regione: Abruzzo 25.480, Basilicata 19.455, Calabria 53.131, Campania 135.890, Emilia Romagna 183.138, Friuli Venezia Giulia 50.094, Lazio 179.818, Liguria 60.142, Lombardia 304.955, Marche 37.872, Molise 9.294, Pa Bolzano 27.521, Pa Trento 18.659, Piemonte 170.995, Puglia 94.526, Sardegna 33.801, Sicilia 129.047, Toscana 116.240, Umbria 16.308, Valle d’Aosta 3.334, Veneto 164.278.
«Quella del vaccino Covid – ha scritto il ministro della Salute, Roberto Speranza – è la sfida più importante dei prossimi mesi. L’Italia ha sempre lavorato perché il percorso di approvazione di Ema fosse al tempo stesso rigoroso, trasparente e veloce. È una buona notizia che tale processo possa completarsi già prima di Natale. Significherà che avremo finalmente a disposizione un vaccino efficace e sicuro».
«Ho proposto – ha aggiunto – insieme ai ministri di altri sette Paesi europei, tra cui Francia e Germania, che le vaccinazioni partano lo stesso giorno già nel mese di dicembre. Ci vuole ancora cautela e prudenza nei prossimi mesi, finché non avremo raggiunto una copertura vaccinale sufficiente, ma la strada è giusta e finalmente si vede la luce in fondo al tunnel».
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