Nessun pericolo per i più piccoli: i genitori non trascureranno il benessere dentale dei propri figli. Il presidente Asio: «I problemi non curati nei bambini possono necessitare di un intervento chirurgico in età adulta»
Se siete in cerca di idee originali da mettere sotto l’albero, un coupon per una visita dentistica potrebbe essere il regalo ideale. Almeno per quell’italiano su quattro che nel 2021 rinuncerà alle cure. Secondo una recente ricerca infatti, circa il 25% degli adulti, tra i 20 e i 74 anni di età, non andrà dal dentista se non per bisogni urgenti. La percentuale sale al 40% per chi ha avuto o pensa di avere una situazione di incertezza lavorativa ed economica a causa della pandemia.
«Dati allarmanti, se si considera che la mancanza di cura e prevenzione può causare problemi sia dal punto di vista odontoiatrico che ortodontico», commenta Giorgio Iodice, presidente ASIO, l’Associazione Specialisti Italiani in Ortodonzia. «Intercettare le problematiche sul nascere è importante soprattutto nei bambini». E per fortuna i più piccoli sembrano essere meno a rischio degli adulti: secondo la ricerca Key-Stone, l’intenzione di rinunciare alle cure si riduce nel caso di figli in età tra i 6 e i 19 anni, sia che si tratti di trattamenti più costosi, come quelli ortodontici, sia di controlli e trattamenti di routine.
L’attenzione per la salute dentale infantile deve cominciare già alla comparsa dei primi denti da latte. «È un falso mito credere che i denti da latte non abbiano alcuna importanza. Individuare precocemente difetti di crescita permette una correzione più agevole – commenta il presidente Asio -. Più si andrà avanti con gli anni e peggio sarà: tra gli adolescenti sarà più difficile, ma non impossibile, correggere i difetti. In età adulta, invece, solo la chirurgia potrà essere di aiuto».
Per questo, l’Associazione Specialisti Italiani in Ortodonzia, di concerto con l’American Association of Orthodontists raccomanda di fissare la prima visita per i bambini, con lo specialista in ortodonzia, tra i quattro e i sette anni di età. «Il primo mito da sfatare – sottolinea Iodice – riguarda proprio i denti da latte: non sono inutili come molti credono, ma importanti per la buona salute dei denti permanenti. Devono essere lavati tre volte al giorno, con una garza ai bambini più piccoli, con lo spazzolino quando la dentizione da latte è ormai completata». La perdita dei denti da latte può essere precoce o tardiva: «Nel primo caso, in genere a causa di processi traumatici o patologie dentali come la carie, può causare problemi di allineamento o occlusione nella bocca del futuro paziente adulto. Nella perdita tardiva invece – aggiunge lo specialista – la presenza dei denti decidui può ostacolare il corretto sviluppo dei denti permanenti, turbando l’armonia all’interno della cavità orale».
Attenzione anche al succhiamento del pollice, del ciuccio, di penne, cuscini o matite dopo i 5 anni: «Se prolungato nel tempo, oltre i tre anni d vita – dice Iodice -, può causare una asimmetria nella posizione dei denti ed una difficoltà delle arcate dentarie a combaciare correttamente». Ancora, fare attenzione al digrignamento o serramento dei denti, soprattutto di notte o nelle attività che richiedono concentrazione: può essere fisiologico oppure un aspetto che necessita di approfondimenti da parte di uno specialista. «Questi sono solo alcuni dei problemi più frequenti che – conclude il presidente Iodice – un genitore deve imparare a tenere sotto controllo per monitorare al meglio la salute dei denti del proprio figlio».
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