Il leader di Italia Viva chiede all’esecutivo di rivedere il Piano per accedere ai fondi del Next Generation UE: «A chi dice che i soldi del MES sono condizionati voglio ricordare che i soldi del Recovery Fund sono più condizionati di quelli del MES». Poi propone di destinare quattro miliardi alla filiera farmaceutica per rilanciare l’occupazione. Sui vaccini: «Diamo una patente a chi l’ha fatto»
«Sono morti per il Covid 237 medici, è vergognoso che si stia ancora a discutere di MES». L’ex premier Matteo Renzi organizza una conferenza stampa al Senato per ribadire quello che il suo partito ormai sostiene da tempo: il Recovery Plan così com’è non va bene e bisogna accedere al MES sanitario. Ora però i toni del senatore di Rignano sull’Arno stanno prendendo le sembianze di un vero e proprio ultimatum al premier Conte, pronto a recepire proposte di modifica ma non a stravolgere l’impianto del piano elaborato nelle ultime settimane. Una situazione che potrebbe sfociare nel ritiro della delegazione ministeriale di Italia Viva e nell’apertura della crisi di governo.
Mercoledì mattina il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri riceverà una delegazione di Italia Viva che presenterà le sue 61 proposte di modifica al piano Next Generation UE. Sono 127 i miliardi in prestito contenuti nel Recovery Plan, 88 dei quali il governo è intenzionato a destinarli a progetti vecchi, già finanziati, per ridurre il costo degli interessi. «Questo è un errore – tuona Matteo Renzi -. I soldi vanno spesi tutti. La riduzione del debito la si fa con la crescita. Il Piano produrrà un aumento di Pil di 2,3 punti: troppo poco. Noi abbiamo perso 10 punti nell’ultimo anno».
La bocciatura del Piano governativo è senza appello da parte del leader di Italia Viva. «Il piano manca di ambizione, è un piano senz’anima. Si vede chiaramente che non c’è un’unica mano che scrive ma collage di pezzi diversi di vari ministeri. Si vede la mano burocratica», taglia corto l’ex premier. Secondo Renzi bisogna smetterla con la «retorica del modello italiano» perché «non possiamo dire che va tutto bene se siamo i peggiori al mondo come numeri di morti per Covid».
E così rilancia con un piano racchiuso in un acronimo “CIAO” che sta per Cultura, Infrastrutture, Ambiente, Opportunità.
Il filo rosso che lega questi ambiti è la parola lavoro. «Per ognuno di questi ambiti si possono creare migliaia di posti di lavoro. Immaginiamo di essere tra 10 anni paese faro della cultura», sottolinea ancora il leader di Italia Viva.
La proposta di Renzi è semplice: i nove miliardi previsti per la sanità vanno dirottati su cultura e turismo, mentre per il settore sanitario bisogna puntare sui 37 miliardi del MES. «A chi dice che i denari del MES sono condizionati voglio ricordare che i soldi del Recovery Fund sono più condizionati di quelli del MES», taglia corto l’ex premier che immagina anche di destinare 19 miliardi a scuola, università e ricerca: «I Rettori delle università vanno indicati attraverso una selezione e non con una elezione. E poi dobbiamo diventare attrattivi: diamo la cittadinanza a studenti universitari che si laureano in Italia e diamo certezze ai ricercatori italiani all’estero che vogliono tornare».
Sul fronte sanità, il senatore fiorentino pensa di destinare quattro miliardi alla filiera farmaceutica e punta a cambiare il Titolo V della Costituzione. Sul vaccino l’ultimo rilancio: «Diamo un certificato a chi si vaccina e una patente a chi ha già avuto il Covid e a chi ha fatto il vaccino. E poi sia reso pubblico quotidianamente quante persone sono state vaccinate».
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