di Mara Lastretti (Consigliera e Coordinatrice Osservatorio di Psicologia in cronicità-Ordine Psicologi Lazio) e Marta Giuliani (Consigliera, Coordinatrice Network Sessualità, membro rete Osservatorio di Psicologia in cronicità, Ordine Psicologi Lazio e specialista in Endometriosi)
L’endometriosi è una patologia ginecologica complessa e cronica a decorso progressivo che interessa donne di ogni età, razza e livello socioeconomico (As-Sanie et al., 2019).
Uno studio condotto dall’Endometriosis Association, su circa 7.000 donne affette da endometriosi, ha evidenziato un dato molto preoccupante: il ritardo diagnostico relativo alla patologia è di 9,3 anni dalla comparsa dei primi sintomi (Senato della Repubblica, 2006). In particolare, sembra che la donna attenda circa 4,7 anni prima di avere la giusta diagnosi, impiegando questo tempo in quello che viene definito doctor shopping, ossia un pellegrinaggio che porta a momenti di forte sconforto anche psicologico. Il non avere una diagnosi porta a sentirsi diverse o sbagliate, molte pazienti riportano un tradimento del loro corpo definendolo rotto, frammentato. Questo dispendioso “pellegrinaggio” prima di arrivare ad avere una diagnosi corretta di endometriosi porta quindi ad ingenti spese economiche, sanitarie ma anche emotive.
La paura di non trovare una soluzione, di continuare a stare male, livelli di ansia e di depressione, accompagnano la donna che è affetta da endometriosi, portando uno stravolgimento importante nella sua vita nonché in quella del partner. Il vissuto provato è spesso associato ad un abbassamento del tono dell’umore, a tratti ansiosi (la cui manifestazione è strettamente correlata all’intensità del dolore esperito), a disturbi del sonno (letargia o insonnia), a bassa autostima (in particolare per quanto riguarda l’immagine corporea) e ad una generale sensazione di malessere che si manifesta con insofferenza, nervosismo, tristezza o irritabilità (As-Sanie et al., 2019).
È stato evidenziato quanto questa malattia comprometta la qualità della vita delle donne che ne sono affette con importanti ripercussioni sul piano individuale, affettivo-relazionale, sociale e lavorativo.
Una compromissione emotiva che genera nella donna smarrimento, sentimenti di frustrazione che necessitano di essere raccolti da uno psicologo specialista, che riesca con le sue tecniche a rimettere in ordine false credenze, raccogliere una nuova fiducia e soprattutto favorire un adattamento alla cura comprendendo che la donna con endometriosi è una donna come tutte le altre con anche l’endometriosi ma con tutte le sue caratteristiche.
Per questo motivo, l’Osservatorio di Psicologia in cronicità, ha promosso una serie di iniziative fra cui la partnership con l’Associazione APE ONLUS dedicate alla donna con endometriosi, nell’ottica di un approccio integrato e, quindi, all’interno di un contesto multidisciplinare che preveda la co-partecipazione di diverse figure professionali: medico di base, ginecologo, nutrizionista, psicologo, psicoterapeuta, psichiatra, esperto in terapia del dolore; con l’obiettivo di delineare interventi che non perdano di vista l’unità mente-corpo, la complessità e l’unicità dei vissuti della donna.
La terapia psicologica integrata è orientata ad un lavoro con il singolo o la coppia ed è centrata sul binomio individuo-sistema. La maggior parte degli studi clinici dimostra che un trattamento che prenda in considerazione anche gli aspetti relazionali ha più possibilità di rivelarsi efficace, anche a lungo termine, rispetto ad un trattamento medico o psicologico basato soltanto sulla risoluzione del sintomo nell’individuo (Rowland e Cooper 2011; Perelman, 2006).
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