Salute 26 Gennaio 2021 18:04

Primi effetti del vaccino anti-Covid. In Israele -33% di possibilità di infezione dopo la prima dose

Dai primi risultati emerge che anche una sola dose del vaccino Pfizer diminuisce di un terzo la possibilità di essere infettati. L’immunità di gregge è lontana ma i primi risultati li vedremo tra decessi e ricoveri

Primi effetti del vaccino anti-Covid. In Israele -33% di possibilità di infezione dopo la prima dose

A poco più di un mese dall’inizio ufficiale della distribuzione dei vaccini anti Covid nel mondo, è tempo dei primi bilanci. Dati preliminari sono stati rilasciati da Israele, attualmente il paese con la copertura più avanzata sulla popolazione. Dalle evidenze, le persone vaccinate anche solo con una dose mostrano circa un terzo di probabilità in meno di contrarre la malattia. Un risultato incoraggiante, sebbene gli esperti concordino sulla necessità di ulteriori indagini prima che gli effetti dell’immunizzazione diventino chiari.

Israele ed Emirati Arabi leader nel settore

Con Israele anche gli Emirati Arabi Uniti hanno vaccinato circa un quarto della popolazione, oltre due milioni di persone. Si accostano poi Regno Unito e Norvegia, che procedono speditamente vaccinando i soggetti a rischio. L’Uk ha già totalizzato oltre 4 milioni di persone vaccinate tra operatori sanitari e anziani, mentre la Norvegia ha completato la somministrazione ai circa 40mila residenti in Rsa del paese.

Tutte le dosi utilizzate in Israele sono del vaccino Pfizer-BioNTech, che ha dimostrato di prevenire l’infezione o limitarne la durata quando somministrato con due dosi. Su un primo confronto tra 200mila vaccinati over 60, contro la stessa cifra di non vaccinati, la probabilità di essere positivi dopo la prima dose si riduce del 33%.

Dato che tutti i Paesi hanno scelto di preservare prima di tutto gli anziani e i più fragili, una ricerca dell’Imperial College di Londra suppone che i primi effetti dei vaccini si riverbereranno principalmente su ricoveri e decessi. Anche se prima dovrà essere raggiunto un livello sufficiente di immunizzazione.

Nei paesi che invece, pur vaccinando molto, stanno utilizzando un prodotto meno efficace di quello Pfizer, quindi con standard di funzionamento intorno al 60%, l’immunità di gregge sarà ancora più difficile da ottenere. Dunque l’effetto sulle infezioni effettive potrebbe non vedersi, ma l’impatto sui decessi e sui ricoveri sarà comunque evidente ad almeno tre mesi dall’inizio delle procedure.

 

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