Il 75% degli italiani vede nel vaccino la soluzione al Covid-19, oltre la metà ritiene giusto inserire limitazioni per chi rifiuta di vaccinarsi. Lo stabilisce un’indagine firmata Agenas e Mes. Mentre un 25% lo ritiene “business per case farmaceutiche”
Italiani favorevoli al vaccino. Per il 69,4% di loro si tratta del modo più rapido per tornare alla normalità. Lo conferma un’indagine condotta da Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) e dal Laboratorio management e sanità (Mes) dell’Istituto di management della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Fatto coinvolgendo 12.322 residenti di tutte le Regioni e Province autonome per fotografare le disposizioni della popolazione italiana verso il vaccino anti-Covid.
Tra le fasce di età è specialmente quella degli over 65 ad essere favorevole, toccando il 76,3% contro solo l’11,7% dei contrari. Sul totale il 65,2% ha intenzione di vaccinarsi appena possibile, solo il 17,6% non sembra intenzionato a farlo. Anche in questo caso, i più propensi sono gli ultra65enni (75,4%). Mentre a essere maggiormente in disaccordo (22,2%) sono gli italiani tra i 35 e i 44 anni.
Il 75,7% dichiara inoltre che sarebbe incentivato a vaccinarsi se ritenesse di essere correttamente informato sui rischi della vaccinazione, mentre appena il 7,1% degli italiani non pensa che un livello di informazioni maggiore sui rischi cambierebbe la propria propensione verso il vaccino. Al momento, la maggioranza afferma di attingere informazioni soprattutto da internet e televisione, mentre vorrebbe maggiori info da medici, sia di famiglia che specialisti, e da istituzioni sanitarie.
«Sono molto soddisfatto della collaborazione con il Laboratorio management e sanità della Scuola superiore Sant’Anna – commenta Domenico Mantoan, direttore generale di Agenas – perché il lavoro che abbiamo presentato oggi permette di segnalare alcune linee di azione che i policy maker nazionali e regionali potrebbero trovare utili per colmare il divario di implementazione della campagna vaccinale».
Per metà degli italiani è «giusto introdurre limitazioni per coloro che, pur potendo, decideranno di non vaccinarsi contro il Covid-19». Non è d’accordo il 24,6%, mentre uno su 4 non è né favorevole né contrario. Ancora una volta soprattutto gli over 65 (56,1%) sono d’accordo a prevedere limitazioni per chi rifiuta il vaccino.
C’è poi anche una parte di persone che considera il vaccino «un grande business per le case farmaceutiche e non c’è da fidarsi». La pensa così 25,7% degli italiani, in particolare tra i 45 e i 54 anni (30,1%), a fronte di un 42,3% che non è d’accordo e si fida, mentre il 32% non è né d’accordo né in disaccordo. Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta sembrano essere le Regioni con una quota maggiore di persone sospettose verso il vaccino. All’opposto si trovano invece Liguria, Molise e Provincia autonoma di Bolzano.
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