Salute, benessere e prevenzione i consigli quotidiani per vivere meglio.

Nutrizione 3 Marzo 2021

Mediterranea e vegetariana: le diete anti calcoli renali

Ecco come prevenirli con una sana alimentazione

Le coliche sono molto dolorose, ma si può impedire o rallentare la formazione dei calcoli renali con alcuni accorgimenti dietetici. A fare chiarezza Pietro Manuel Ferraro, Responsabile UOS Terapia Conservativa della Malattia Renale Cronica, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e professore associato di Nefrologia, Università Cattolica, Campus di Roma.

Le regole alimentari anti calcoli renali

«Esiste una predisposizione genetica alla formazione di calcoli, ma una dieta corretta e bilanciata – afferma il professor Ferraro – può aiutare a prevenirne la comparsa. La prima regola è bere molto. Ogni bicchiere d’acqua -circa 200 ml- che beviamo, riduce la formazione di calcoli del 13%. Bere soft drink invece, espone a un maggior rischio di calcoli, mentre il caffè e il succo di agrumi hanno un effetto protettivo».

Le regole alimentari anti calcoli renali

Sì a latticini, potassio e magnesio. Ridurre il sale

L’apporto ideale di calcio con la dieta dovrebbe essere di circa 1,2 grammi al giorno. «Un consumo ragionevole di latticini – spiega il nefrologo Ferraro – riduce l’assorbimento intestinale di ossalati di cui sono ricchi vegetali come spinaci, barbabietole, patate o frutta secca, cereali e cioccolato e la loro escrezione con le urine. E questo protegge dalla formazione di calcoli».

Gli ossalati sono ‘pericolosi’ quando si parla di calcoli renali, ma è molto difficile stimarne la quantità contenuta negli alimenti. Molto più determinante è il loro assorbimento intestinale, influenzato dal contenuto di calcio nella dieta. Questo significa che non bisogna ridurre il consumo di vegetali, ma inserirlo in una dieta che garantisca un opportuno apporto di calcio. Anche mangiare con troppo sale, oltre a gravare su ipertensione e scompenso cardiaco, aumenta il rischio di calcoli perché provoca una maggiore eliminazione di calcio con le urine. Motivo in più quindi per limitare il consumo di sale nella dieta. Il consumo di alimenti alcalinizzanti, al contrario, protegge efficacemente dalla formazione di calcoli grazie al loro contenuto di citrato, potassio e magnesio.

La carne aumenta il rischio

«Mangiare tante proteine animali – aggiunge il professor Ferraro – aumenta il rischio di calcoli renali, al contrario di quelle di origine vegetale e dei latticini. La carne, infatti, rende più ‘acide’ le urine (ne abbassa il pH), aumenta l’eliminazione di calcio e riduce quella delle sostanze ‘anti-calcoli’ (come i citrati). Mangiare tanta carne favorisce anche la formazione di calcoli di calcio e acido urico, riducendo il pH delle urine e aumentando l’escrezione urinaria di acido urico, e questo soprattutto nelle persone con diabete e con sindrome metabolica.

La dieta anti-calcoli dovrebbe essere ricca di frutta e verdura, povera di proteine animali e di sale, prevedere un apporto adeguato di fonti di calcio e ricca di acqua. Caratteristiche presenti nella dieta mediterranea, ma anche in quelle vegetariane. Al contrario le diete occidentali (tipiche del Nord Europa e del Nord America) favoriscono la formazione di calcoli.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Tumori: boom di casi nei paesi occidentali. Cinieri (Aiom): “Prevenzione attiva per ridurre carico della malattia”

Nel 2024 negli USA, per la prima volta nella storia, si supera la soglia di 2 milioni di casi di tumore. Una crescita importante, comune a tutti i Paesi occidentali. Per Saverio Cinieri, presidente di...
Politica

Liste di attesa addio? La risposta del Consiglio dei Ministri in due provvedimenti

Ieri il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente, Giorgia Meloni, e del Ministro della salute, Orazio Schillaci, ha approvato due provvedimenti, un decreto-legge e un disegno di legge, che i...
Salute

Tumore del polmone: per osimertinib e durvalumab ottimi risultati negli studi LAURA e ADRIATIC al Congresso ASCO

Nello studio LAURA osimertinib ha ridotto il rischio di progressione di malattia o di morte dell’84% nel tumore del polmone non a piccole cellule di Stadio III. Nello studio ADRIATIC, invece, du...