Il Dietista è una parte essenziale del percorso, in quanto aiuta il paziente a riprendere possesso di un aspetto centrale della propria vita: l’alimentazione
“Vivere bene con una malattia renale” è il tema della Giornata mondiale del rene, che quest’anno cade l’11 marzo. Un motto che rileva l’importanza, per la persona affetta da patologia renale, di non rinunciare una qualità di vita elevata e al mantenimento di un senso di normalità, partecipando attivamente alle cure. Il Dietista è una parte essenziale del percorso, in quanto aiuta il paziente a riprendere possesso di un aspetto centrale della propria vita: l’alimentazione.
La Commissione d’Albo Dietisti dell’Ordine TSRM e PSTRP di Milano e province, che terrà un webinar riservato agli iscritti dal titolo: “Terapia nutrizionale nell’insufficienza renale cronica: tra presente e futuro” proprio in occasione della Giornata mondiale, sottolinea le competenze di questo Professionista Sanitario nel trattamento delle patologie renali. «Il Dietista, infatti – si legge in una nota – svolge un ruolo di primo piano sia sul versante della prevenzione, in quanto indica la strada migliore per un’alimentazione bilanciata adattandola al contesto di vita, sia sul versante della cura, grazie all’impostazione di una terapia nutrizionale su misura».
«Il professionista di riferimento è nello specifico il Dietista renale, che coopera con il nefrologo per realizzare gli interventi nutrizionali più efficaci e sicuri per il paziente. Lavorando in stretta collaborazione con l’équipe medico-sanitaria – prosegue – all’interno di reparti ospedalieri e/o ambulatori specialistici, il Dietista renale si occupa di attività diverse in base allo stadio della malattia: contrastare la malnutrizione valutando riduzioni o sostituzioni proteiche, indicare modalità per il controllo idrico, ridurre o prevedere uno stretto controllo dei sali minerali, mantenere l’equilibrio dietetico per limitare o evitare alterazioni metaboliche, educare alla scelta di cibi e bevande adeguati allo stato di salute e monitorare il quadro clinico attraverso follow-up periodici».
«Forse il compito più delicato per il Dietista – continua – è armonizzare le esigenze nutrizionali della persona al suo stile di vita (lavoro, famiglia, socialità). Un adattamento che richiede la capacità di trasformare le indicazioni mediche in ricette facili da realizzare e gradevoli al palato, mostrando professionalità ed esperienza, ma anche empatia, per entrare in sintonia con l’altro e comprendere al meglio i suoi bisogni».
«L’efficacia della terapia nutrizionale trova supporto nella letteratura scientifica e nel confronto con le altre realtà europee, dove il Dietista renale è una figura riconosciuta e integrata nell’équipe medico-sanitaria. Un ruolo tutto da valorizzare perché la persona affetta da malattia renale possa davvero ritrovare il piacere di “vivere bene”, a partire dalla tavola».
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