Nuovo decreto legge che colora l’Italia di rosso e arancione. Sarà valido fino al 6 aprile. Draghi all’hub di Fiumicino: «Massima cautela per limitare il numero di morti e insieme aumentare vaccinazioni»
Prima apparizione pubblica e poche parole chiare per il presidente del Consiglio Mario Draghi, in visita presso l’hub vaccinale di Fiumicino. Il premier, accompagnato da un giovane medico, ha osservato le postazioni e incontrato il ministro della Salute Roberto Speranza e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Nelle sue dichiarazioni ha anticipato i provvedimenti del prossimo decreto, che vedrà misure rinforzate e un ritorno in zona rossa per molte regioni. Nello specifico: a partire da lunedì 15 marzo passano in area rossa le Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento che si aggiungono a Campania e Molise. Tutte le altre Regioni saranno in area arancione per gli effetti del decreto legge approvato stamane. È in corso una verifica sui dati della Basilicata. La sola Sardegna resta in area bianca.
«Questa è la mia prima visita in un sito vaccinale – ha dichiarato – è stata una visita breve ma veramente bella. Questi ragazzi che lavorano come volontari o in forma permanente hanno reso questo che è un luogo medico un luogo di speranza, entrando qui si capisce che ne usciremo attraverso una mobilitazione collettiva fondata sulla solidarietà».
«Nella giornata di ieri – ha proseguito – l’Agenzia Italiana del Farmaco ha bloccato un lotto di vaccini AstraZeneca, dopo la segnalazione di alcuni gravi eventi avversi. È una decisione precauzionale, in linea con quanto fatto in altri Paesi europei, e che dimostra l’efficacia dei sistemi di farmacovigilanza. Il parere dell’Aifa, condiviso dagli scienziati, è che non ci sia alcuna prova che questi eventi siano legati alla somministrazione del vaccino».
Il premier ha ricordato che solo nei primi undici giorni di marzo è stato somministrato quasi il 30% di tutte le vaccinazioni fatte fino all’inizio di questo mese: è il doppio della media dei due mesi precedenti. «Il ritmo giornaliero attuale è di circa 170.000 somministrazioni al giorno. L’obbiettivo è triplicarlo presto».
«Il nostro obiettivo, in accordo con il ministro della Salute, Roberto Speranza, il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e il Commissario straordinario all’emergenza, Generale Francesco Paolo Figliuolo, è quello di utilizzare tutti gli spazi utili disponibili per le vaccinazioni», ha voluto specificare.
«Ci si potrà vaccinare non solo negli ospedali – ha detto – ma anche nelle aziende, nelle palestre e nei parcheggi come questo di Fiumicino. In Italia sono già operativi 1694 siti vaccinali fissi e altri verranno individuati. Per questo cambio di passo, avremo bisogno dell’aiuto di molti. Penso prima di tutto ai medici generali, specialisti e specializzandi, con cui abbiamo già sottoscritto accordi a tal fine. Ma anche ai medici competenti delle aziende, ai medici sportivi e agli odontoiatri».
Nel decreto è previsto che dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e il 6 aprile in tutte le Regioni in zona gialla si applichino le misure della zona arancione. Mentre ovunque, tranne che in zona bianca, ci sarà zona rossa nei giorni di Pasqua 3, 4 e 5 aprile. La zona rossa scatterà in tutti i territori in cui l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi sarà superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti, sulla base dei dati monitorati.
Presidenti delle Regioni e delle PA potranno disporre in autonomia la zona rossa o misure più restrittive: nelle Province in cui l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti e nelle aree in cui la circolazione di varianti di Sars-CoV-2 determina alto rischio di diffusività.
Spostamenti verso amici o parenti vietati in zona rossa e concessi solo in caso di necessità, salute, lavoro o rientro al proprio domicilio. Concessa una visita con massimo due persone, dalle 5 alle 22, in zona arancione.
«A più di un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria – ha ribadito Draghi – ci troviamo purtroppo davanti a una nuova ondata di contagi. Nell’ultima settimana, si sono registrate 150.175 nuove infezioni, a fronte delle 130.816 della settimana precedente, un aumento di quasi il 15%. In queste due settimane, l’incremento dei ricoverati positivi al virus è stato di quasi 5.000 persone, e il numero di pazienti in terapia intensiva è cresciuto di oltre 650 unità. Questi dati ci impongono la massima cautela per limitare il numero di morti e impedire la saturazione delle strutture sanitarie. Il ricordo di quanto accaduto la scorsa primavera è vivo, e faremo di tutto per impedire che possa ripetersi»
«Sulla base dell’evidenza scientifica, il governo ha adottato oggi misure restrittive che abbiamo giudicato adeguate e proporzionate. Lo abbiamo fatto con un decreto legge, che vedrà il Parlamento pienamente coinvolto nella discussione. Le nostre scelte sono state condivise più volte nella Conferenza Stato-Regioni, nello spirito di massima collaborazione tra i diversi livelli dell’amministrazione».
«A queste misure si accompagna l’azione di governo a sostegno di famiglie e imprese e l’accelerazione della campagna vaccinale, che sola dà speranza di uscita dalla pandemia. Per venire incontro alle esigenze delle famiglie, abbiamo deciso, già nel decreto legge di oggi, di garantire il diritto al lavoro agile per chi ha figli in didattica a distanza o in quarantena. Per chi svolge attività che non consentono lo smart-working, sarà riconosciuto l’accesso ai congedi parentali straordinari o al contributo baby-sitting».
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