Le statine giocano un ruolo sostanziale nella gestione del colesterolo ma la terapia di combinazione con farmaci ipolipemizzanti rappresenta un’importante opzione terapeutica
«Le nuove linee guida per il trattamento e gestione della dislipidemia nei pazienti ad alto e altissimo rischio ha fatto sì che nel corso degli anni si siano abbassati i target terapeutici da raggiungere» spiega il dottor Carlo Picani, responsabile reparto cardiologia interventistica ed emodinamica dell’ospedale Vito Fazi di Lecce a Sanità informazione.
«Per questo – precisa lo specialista – sono necessarie terapie sempre più energiche che prevedono l’utilizzo di statine associate ad altri farmaci ipolipemizzanti. La sola statina, infatti, anche ad alta efficacia e ad alto dosaggio, non basta a far raggiungere il target che sappiamo essere nei pazienti ad altissimo rischio un LDL al di sotto di 55mg/dl, nei pazienti ad alto rischio un LDL al di sotto di 70mg/dl».
Per poter raggiungere e mantenere «il target terapeutico nel singolo paziente noi abbiamo la necessità di dover utilizzare una serie di farmaci che si integrano nel loro meccanismo di azione al fine di coniugare efficacia e tollerabilità» conclude lo specialista.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato