Le Federazioni e gli Ordini nazionali di Assistenti sociali, Biologi, Chimici e Fisici, Farmacisti, Ostetriche, Psicologi, Veterinari, con il sostegno delle Federazioni di Infermieri, Medici e TSRM PSTRP chiedono al Governo di eliminare la disparità
«In sanità non ci sono professionisti marginali, pertanto dalla Politica e dalle Istituzioni ci si attende parità di riconoscimento per tutte le professioni sanitarie e sociosanitarie. È con vivo disappunto, però, che si deve constatare che quando si prevedono misure di sostegno per gli operatori sanitari e sociosanitari, si ignorino sistematicamente alcune professioni che pure sono centrali per la tutela della salute e per l’efficienza e l’efficacia dell’opera del Servizio Sanitario Nazionale».
È quanto affermano in una nota congiunta le Federazioni e gli Ordini nazionali di Assistenti sociali, Biologi, Chimici e Fisici, Farmacisti, Infermieri, Medici, Ostetriche, Psicologi, TSRM e PSTRP e Veterinari.
«Così nel recentissimo Decreto n. 30/2021 13 marzo 2021 “Misure urgenti per fronteggiare la diffusione del COVID-19 e interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena” – si legge nella nota – nel quale sono stati esclusi dal bonus baby-sitting Assistenti sociali, Biologi, Chimici e Fisici, Farmacisti, Ostetriche, Psicologi, Veterinari e altri operatori. Una assenza ingiustificata che contraddice la necessità di non compromettere il prosieguo delle attività di cura, assistenza e prevenzione nel territorio, nelle strutture sanitarie e nei luoghi di lavoro, già messo a dura prova in questi mesi di crisi pandemica».
«Tutti i professionisti della salute hanno risposto, e stanno rispondendo, alla crisi con impegno e dedizione, senza badare a festività, né a orari – prosegue – sperimentando un’estrema difficoltà a conciliare vita e lavoro, servizio alla collettività e organizzazione familiare. In particolare, la componente femminile, maggioritaria nelle professioni sanitarie e sociosanitarie, e chi lavora in regime libero-professionale».
«A fronte di questa evidenza, le Federazioni e gli Ordini nazionali di Assistenti sociali, Biologi, Chimici e Fisici, Farmacisti, Ostetriche, Psicologi, Veterinari, con il sostegno delle Federazioni di Infermieri, Medici e TSRM PSTRP ricomprese nel decreto legge 30/2021 chiedono al Governo di eliminare questa inspiegabile esclusione al più presto possibile, così da permettere a decine di migliaia di professionisti di potersi dedicare ai loro compiti e alla collettività senza ulteriori preoccupazioni per i propri cari» concludono.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato