Rimborsi medici specialisti, l’appello di Anelli (Fnomceo): «Procedere con soluzione transattiva»

Netta la posizione della Federazione dei medici: «Il parlamento deve esercitare il ruolo che gli è proprio – sottolinea il presidente Filippo Anelli – e non lasciare ai tribunali italiani e alle rispettive e onerose sentenze la definizione del contenzioso»

In relazione alla direttiva comunitaria del 1982, i medici specialisti tra il 1978 e il 2006 avrebbero dovuto ricevere l’adeguato compenso. Lo Stato italiano, però, ha recepito la disposizione in ritardo e solo parzialmente e tantissimi camici bianchi hanno diritto al risarcimento economico.

Il rimborso ai medici specialisti focus del webinar Consulcesi

Il contenzioso tra lo Stato italiano e i medici ex specializzandi si protrae ormai da anni; in attesa della soluzione normativa definitiva, i tribunali di tutt’Italia continuano a riconoscere ai professionisti sanitari le somme previste. Il tema dei rimborsi ai medici specialisti 1978-2006 è stato affrontato nel webinar “La questione rimborsi sul tavolo del nuovo Governo” organizzato da Consulcesi a cui hanno partecipato, tra gli altri, Antonio Magi, Presidente Omceo Roma e Filippo Anelli, Presidente Fnomceo.

Anelli: «Doveroso il mio appello alle istituzioni per risolvere l’annosa questione»

Il richiamo a Governo e Parlamento per una soluzione transattiva che possa riconoscere i diritti degli specialisti da un lato e il considerevole risparmio economico per lo Stato dall’altro, arriva forte e chiaro dal presidente Anelli. «Ritengo doveroso – precisa – in un momento storico in cui la classe medica sta facendo il massimo sforzo per la tutela della salute pubblica, ribadire l’appello alle istituzioni politiche affinché trovino una soluzione a questo problema che tanti ricorsi ha determinato».

La politica corre ai ripari: presentati due Ddl e un emendamento alla legge di Bilancio

Quasi ventimila camici bianchi, infatti, hanno ricevuto ad oggi il rimborso legale. Un enorme esborso di denaro per le casse dello Stato e un carico di lavoro importante per i tribunali italiani. La politica, negli anni, ha tentato di porre rimedio alla questione. Solo nel corso del 2020 sono stati presentati due disegni di legge ancora in valutazione da parte del parlamento e due emendamenti alla legge di Bilancio. È innegabile, dunque, l’interesse delle istituzioni e la volontà di raggiungere l’accordo decisivo, il giusto compromesso tra le parti.

Anelli: «Non lasciare a tribunali e sentenze la definizione del contenzioso»

Ora, bisogna passare dalle parole ai fatti: «Serve una soluzione transattiva che riconosca il sacrosanto diritto dei medici ex specializzandi ad ottenere il compenso dovuto – evidenzia Anelli – e allo stesso tempo garantisca un importante risparmio per le casse dello Stato. Il parlamento deve esercitare il ruolo che gli è proprio. Non lasciare ai tribunali italiani e alle rispettive e onerose sentenze la definizione del contenzioso» conclude il presidente Anelli.

 

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