Il Ministro Speranza esprime soddisfazione per il DL e ribadisce «l’impegno di tutto il governo a lavorare, in sede di conversione del decreto, ad una protezione legale per il personale sanitario impegnato nell’emergenza»
Scudo penale per i vaccinatori e vaccino Covid-19 obbligatorio per i sanitari. È quanto prevede il Decreto Covid approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri.
In caso di osservanza delle indicazioni relative alla vaccinazione, viene esclusa, infatti, la responsabilità del personale sanitario per i delitti di omicidio colposo e lesioni personali colpose, conseguenti alla somministrazione di un vaccino anti Sars-Cov-2. Inoltre, è obbligatoria e gratuita la vaccinazione per prevenire il Sars-CoV-2 per tutti gli esercenti le professioni sanitarie. Costituisce «requisito essenziale per l’idoneità all’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative». La non ottemperanza all’obbligo può portare «all’assegnazione a diverse mansioni ovvero sospensione della retribuzione».
L’insoddisfazione dei medici si manifesta nelle dichiarazioni del Presidente della FNOMCeO Filippo Anelli. «Non possiamo nascondere un po’ di delusione – dichiara -. I provvedimenti a tutela dell’operato dei professionisti durante il Covid non recepiscono appieno le richieste avanzate dal mondo medico. E anche le norme che introducono il cosiddetto “obbligo vaccinale” per i sanitari sono in realtà poco incisive. Avevamo auspicato – precisa – che a condizioni straordinarie corrispondessero interventi straordinari, che sollevassero il medico da atti professionali compiuti in un contesto emergenziale». I provvedimenti, secondo Anelli, «non aggiungono nulla di nuovo – sottolinea –. Sarebbe utile una norma di legge più generale e strutturata, che consentisse la protezione del personale sanitario e dei pazienti».
Espone la sua delusione anche il Segretario Nazionale Anaao Assomed Carlo Palermo «non tanto per l’obbligo di vaccinazione quanto per la limitazione della tutela giudiziaria degli esercenti la professione sanitaria alla sola pratica della vaccinazione». Il segretario individua la «non volontà di cogliere l’essenza dei problemi che, da molti mesi, inutilmente, cerchiamo di mettere in evidenza».
«Sul punto dell’obbligo vaccinale non solleviamo obiezioni – spiega Palermo -. Poco convincente, invece, appare il secondo punto». In piena emergenza sanitaria «il rischio di una pandemia giudiziaria non è remoto. Per questo abbiamo chiesto una norma che preveda la punibilità solo per dolo o colpa grave, una colpa grave non generica ma commisurata alle reali situazioni operative dell’ultimo anno, per l’insieme delle attività di diagnosi, cura e prevenzione prestate nel corso di tutto il periodo. Non può bastare una tutela legata alla sola procedura vaccinale, che comporta un rischio assolutamente minimo» evidenzia Palermo. «Da oggi, senza una modifica del decreto durante l’iter parlamentare» i sanitari sono «vittime della mancanza di coraggio e della perdita di memoria da parte della politica».
Dopo aver manifestato «soddisfazione per un decreto-legge che mette la tutela della salute al primo posto», il Ministro della Salute, Roberto Speranza rassicura quindi i sanitari. «C’è l’impegno di tutto il Governo a lavorare, in sede di conversione del decreto, ad una protezione legale per il personale sanitario impegnato nell’emergenza che vada oltre la semplice norma approvata oggi che riguarda le vaccinazioni» ha specificato al termine del Consiglio dei ministri.
La Fials accoglie con soddisfazione la presa di posizione del Governo sull’obbligo dei vaccini per i sanitari. «Almeno ora le singole aziende non prenderanno decisioni arbitrarie assegnando ferie d’ufficio o attivando procedimenti disciplinari al personale non vaccinato senza aver fatto alcun tentativo di moral suasion» spiega il segretario generale Giuseppe Carbone.
Appare meno convinta, invece, sullo scudo penale. «Non possiamo che essere d’accordo, ma pare essere maggiormente dettato dal fatto che tutti ad un tratto possono sostituirsi agli infermieri e vaccinare – specifica Carbone – piuttosto che dall’esigenza di tutelare chi da più di un anno è impegnato a fronteggiare l’emergenza».
Il segretario Fials ricorda che «in altri Stati lo scudo penale per i lavoratori della sanità esiste da decenni, esclusi i casi di dolo -. Non per nascondere misfatti, sia ben chiaro – conclude Carbone – ma si tratta di un diritto sacrosanto per i professionisti che ogni giorno prestano il proprio servizio per salvaguardare la salute della collettività, con risorse sempre più scarse e dovendo assicurare in emergenza prestazioni sempre più specialistiche».
Sono due i motivi che portano la Simit a convalidare la linea del Governo. «Innanzitutto, la necessità di azzerare il rischio di trasmissione nosocomiale dell’infezione del Sars-CoV-2 e della malattia da Covid-19 – sottolinea il Presidente Marcello Tavio – . In secondo luogo, il provvedimento è importante al fine di contrastare radicalmente le tesi negazioniste in un momento di grave pericolo per la salute pubblica. La campagna di vaccinazione degli operatori sanitari – continua – si è svolta fino ad ora con regolarità, elevata adesione e ottima copertura; ma l’obiettivo resta “Tutti vaccinati!“».
Un sì fermo e deciso anche da parte di Massimo Andreoni, Direttore Scientifico Simit: «I vaccini rappresentano l’intervento medico che ha permesso di salvare più vite umane nella storia della medicina – evidenzia -. Non si comprende come una parte del personale sanitario possa ritenerli pericolosi mettendo in dubbio quelli che sono i principi fondamentali della medicina richiamati dal giuramento di Ippocrate che ogni medico fa proprio al momento della laurea».
Sul fronte dell’obbligo vaccinale per i sanitari, Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up dichiara: «Il provvedimento è equilibrato, tiene conto delle eccezioni relative a quei soggetti che non hanno certo scelto di propria sponte di non vaccinarsi, ma che dimostrano, per palesi ragioni di salute, di non poter essere sottoposti alla somministrazione».
De Palma approva la protezione legale inerente l’attività vaccinale: «Il Dl prevede una norma di esenzione dalla responsabilità penale – spiega – questo consente agli operatori sanitari di non sentirsi sulla testa una spada di Damocle e di lavorare con serenità».
Anche Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani plaude lo scudo penale per i medici impegnati nella campagna vaccinale: «È un primo obbiettivo raggiunto». Poi aggiunge: «Seriamo che ai medici venga fornito il vaccino monodose e che le farmacie possano collaborare quali fonti di approvvigionamento per i medici di medicina generale».
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