Il webinar per la Giornata Nazionale per l’Integrità in Sanità promuove il Forum ad hoc: «Condivisione di best practice per combattere la maladministration, fondamentale la sinergia tra utenti e aziende»
Trasparenza e integrità sono due concetti-faro nell’ambito di tutta la pubblica amministrazione, ma che rivestono un’importanza ancora più decisiva applicati al comparto sanitario. Le strategie anticorruzione e i comportamenti virtuosi, infatti, esplicano i loro effetti più concreti e immediati quando si riversano a cascata sulla salute della popolazione, laddove per anticorruzione non si intende semplicemente l’adesione al dettato del codice penale ma, in senso più ampio, la riduzione al minimo di tutti i fenomeni di maladministration: dall’eccessiva burocrazia che ostacola la trasparenza e l’accesso ai dati fino ai rischi che l’attuale situazione emergenziale comporta, a causa di una improvvisa necessità di derogare alle procedure tradizionali per ragioni di urgenza. Oggi più che mai, quindi, è fondamentale attuare un controllo e al tempo stesso il coinvolgimento di tutti gli attori in gioco per mettere in campo strategie utili a favorire l’adozione di comportamenti virtuosi, anche nell’ottica dei cospicui finanziamenti in arrivo previsti dal Recovery Fund.
Da questi presupposti e consapevolezze prende le mosse il webinar, tenutosi oggi, dedicato alla Giornata Nazionale per l’Integrità in Sanità, organizzato da Transparency International e Re-Act. Un evento che è stato anche l’occasione per presentare il Forum per l’Integrità in Sanità, in collaborazione con Re-Act e patrocinato dall’Associazione Italiana per l’Integrità della Salute, con le sue iniziative e prospettive.
«La sanità è un nodo centrale per Transparency International – afferma la presidente dell’ente, Iole Anna Savini – e di fondamentale importanza per la gestione degli appalti nel settore. Per questo abbiamo scelto la strada di un tavolo di lavoro condiviso per implementare l’efficienza delle strategie anticorruzione».
«La nostra è una rete che nasce per condividere buone pratiche ed esperienze – interviene Agnese Morelli, presidente dell’Associazione Italiana per l’Integrità della Salute – affinché insieme contribuiamo a migliorare il sistema, implementando strategie innovative che favoriscano l’integrità e rendano meno pressante e onerosa la burocrazia. Il forum nasce da questa consapevolezza: per rendere integro il sistema è fondamentale la sinergia».
Dello stesso avviso Lorenzo Segato, direttore scientifico di Re-Act: «Il nostro centro di ricerca analizza come la materia dell’anticorruzione trova applicazione nel comparto sanitario. Osserviamo la collaborazione tra le istituzioni per capire come queste politiche trovano effetto, anche attraverso analisi e studi ad hoc. La messa a sistema delle raccolte dati in modo da acquisirne informazioni è il punto di partenza – afferrma Segato – è un patrimonio che deve essere conosciuto dai dipendenti delle aziende e conoscibile dall’esterno, dai cittadini-pazienti. Quello che è successo nella stretta attualità è che nessun piano anticorruzione 2020-2022 aveva considerato i fattori di rischio derivanti da una pandemia. E, come sappiamo, una pandemia o qualsiasi altra situazione emergenziale sono una mano tesa a questo tipo di fenomeni, perché la crisi economica che ne deriva apre le porte a capitali di origini illecite e agevola l’imprenditore disonesto. Ecco perché – conclude – oggi più che mai c’è bisogno di confronto costruttivo sulle strategie da adottare, e il forum nasce con questo intento».
Al tavolo di lavoro è intervenuto anche il presidente dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) Giuseppe Busia. «Lavorare per l’integrità in sanità è sempre più essenziale. Non solo per i grandissimi interventi pubblici che caratterizzano il settore, un settore in cui è in gioco la salute delle persone, ma anche per il ruolo che le nomine, gli appalti, e l’organizzazione delle spese rivestono in maniera più o meno diretta sulla salute stessa della popolazione. Ecco allora – osserva Busia – che la responsabilità per la cura delle persone deve sposarsi con la responsabilità per la trasparenza e l’integrità. Oggi a causa dell’emergenza Covid la spesa sanitaria è diventata ingente e urgente, e necessita di numerose deroghe alle regole: c’è bisogno di maggior controllo, ma sarà così per sempre, anche post-Covid, e noi lavoreremo per semplificare sempre più l’attività e snellire i processi, nel rispetto e nella garanzia della trasparenza. La digitalizzazione ci viene molto incontro, perché aggregando i dati si ottengono informazioni. Stiamo insistendo affinché il New Generation Eu sia utilizzato proprio per implementare la digitalizzazione e migliorare le strategie di spesa: acquistare meglio significa offrire un migliore servizio alla popolazione. Credo che il Recovery Fund – conclude il presidente Anac – sia la nostra migliore occasione per restituire integrità, trasparenza e migliore utilizzo delle risorse, fondamentali per la crescita e lo sviluppo del Paese».
Dello stesso tenore l’intervento di Enrico Coscioni, presidente Agenas: «Davvero i fondi del Recovery sono un’occasione unica. La peculiarità del settore sanitario è che in quest’ambito i quozienti di integrità e trasparenza sono immediatamente percepiti dalla popolazione rispetto ad altri settori della pubblica amministrazione, ed è giusto che sia così, i cittadini devono percepire l’assoluta integrità del sistema. Agenas – prosegue Coscioni – già nel 2014 aveva siglato un protocollo d’intesa con Anac e il Ministero della Salute, rinnovato nel 2016. L’azienda deve essere affiancata nei percorsi virtuosi e nelle strategie per la trasparenza, l’accesso ai dati da parte dei cittadini, ad esempio sui tempi delle liste d’attesa, è essenziale. Oggi più che mai – conclude – questo vale. Un esempio su tutti: i vaccini».