«Gli Stati devono fare di più per sostenere la popolazione e tutelare i più deboli, per risollevare l’economia e gettare le basi di una concreta rinascita sociale» spiega l’europarlamentare della Lega in occasione del World Health Day
«Dopo oltre un anno la pandemia resta una grave minaccia per l’umanità e destano preoccupazione gli ultimi dati dell’Oms, secondo i quali nel mondo il numero di morti a causa del Covid-19 è aumentato dell’11% la settimana scorsa, rispetto a quella precedente, con 71mila decessi e oltre 4 milioni di nuovi casi, il 5% in più. Una crisi sanitaria che, afferma l’Oms, ha portato tra 119 e 124 milioni di persone sotto la soglia della povertà estrema nel corso del 2020. Numeri drammatici, che richiamano tutti a una maggiore responsabilità e consapevolezza». Così l’europarlamentare della Lega Luisa Regimenti, in occasione del #WorldHealthDay, la Giornata mondiale della Salute.
«I sistemi sanitari continuano ad essere sotto pressione – aggiunge – nonostante il grande impegno profuso da medici, infermieri e operatori sociosanitari e da chi fino ad oggi ha combattuto il virus in prima linea. L’Europa appare in ritardo, soprattutto sul fronte della campagna vaccinale, gestita con approssimazione e superficialità. Allo stesso tempo gli Stati devono fare di più per sostenere la popolazione e tutelare i più deboli, per risollevare l’economia e gettare le basi di una concreta rinascita sociale. Come in Italia, dove malgrado le rigide e continue restrizioni la situazione resta difficile e più complicata rispetto agli altri Paesi europei».