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Vista 13 Aprile 2021

Correzione miopia: come e quando si può intervenire

Tutto ciò che c’è da sapere sull’intervento di correzione della miopia nelle parole dell’esperto

Oggi, grazie alla chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri possono essere corretti in modo permanente miopia, astigmatismo ed ipermetropia. Al Policlinico Universitario Campus Bio-Medico è possibile sottoporsi all’intervento di correzione della miopia attraverso due tecniche, la PRK e la FemtoLASIK, scelte dallo specialista in base alle caratteristiche dell’occhio del paziente, dopo un’accurata visita preoperatoria.

Ne abbiamo parlato con un esperto, Marco Coassin, Professore Associato in Malattie dell’apparato visivo all’università Campus Biomedico di Roma, specializzato in chirurgia della retina, della cataratta e trattamenti laser.

Correzione miopia: quando si può operare?

Correzione miopia: quando si può operare?

«Consigliamo di fare l’intervento quando la miopia è stabile – spiega il professor Coassin a Sanità Informazione – e questo avviene, di solito, intorno ai 25 anni. In ogni caso, quando il difetto visivo è rimasto fermo da almeno 1-2 anni. Dipende, poi, dal grado di consapevolezza del paziente – aggiunge – in casi particolari, l’operazione si può fare anche prima sapendo che potrebbe esserci un’ulteriore progressione della miopia nel corso degli anni».

L’intervento di miopia è sempre possibile? Quali sono gli esami da fare?

Un’accurata e dettagliata visita dimostrerà l’idoneità all’operazione. «Controlliamo la retina, il nervo ottico e, in generale, la salute dell’occhio – precisa il professore – poi si procede con esami più specifici, come la pachimetria (spessore della cornea) la topografia corneale e, chiaramente, una precisa misurazione del difetto visivo. Inevitabilmente noi siamo interessati alla cornea, il tessuto trasparente che costituisce la calotta anteriore dell’occhio, quella zona che viene modellata dal laser per poi eliminare la miopia».

Quando non si può fare l’operazione laser agli occhi?

«In caso di miopie troppo elevate, al di sopra di 9 diottrie, per spessori corneali troppo bassi e in pazienti con cheratocono è consigliabile prendere in considerazione altri tipi di interventi» evidenzia l’esperto. Ad esempio, «l’impianto di lenti fachiche oppure la sostituzione del cristallino naturale con un cristallino artificiale».

È vero che gravidanza e allattamento causano un calo della vista?

«Dal punto di vista scientifico – osserva il professor Coassin – la gravidanza non ha nessun impatto sull’occhio. È vero che lo stress collegato alla gestazione e poi all’allattamento può provocare delle alterazioni della vista ma sono temporanee. Usando buon senso, è meglio non fare l’intervento durante la gravidanza o nel periodo dell’allattamento».

Tecniche per correggere la miopia: le differenze

Le procedure attualmente utilizzate presentano più o meno lo stesso livello di efficacia e di rischio e sono due: la PRK e la FemtoLASIK. «La PRK è il metodo più classico – puntualizza Coassin – meno invasivo ma con tempi di guarigione e recupero visivo più lunghi (si parla, comunque, di pochi giorni)». Questa tecnica prevede l’applicazione di lenti a contatto che saranno rimosse dopo alcuni giorni. La seconda utilizza due tipi diversi di laser (laser a femtosecondi più laser ad eccimeri) con tempi di guarigione più rapidi. «Si può decidere di fare una metodica o un’altra in base alle caratteristiche dell’occhio ma, personalmente, trovo che la cornea sia sollecitata di meno con la PRK, si va ad indebolire meno la struttura dell’occhio. Indubbiamente, la FemtoLASIK ha minor fastidio post-operatorio – fastidio alla luce, dolore – ma si fa un’incisione che poi permane per sempre. E, in caso di traumi da airbag o un forte urto, la parte superficiale che è stata parzialmente tagliata e poi riposizionata può saltare. È un’operazione più invasiva e rende più debole la cornea. «In termini di efficacia e complicanze, sono sovrapponibili ma posso dire – ammette lo specialista – che nel caso di soggetti ipermetropi andrebbe preferita la FemtoLASIK».

I due occhi si possono operare insieme? E correggere miopia e astigmatismo nello stesso intervento?

«I due occhi vengono trattati in contemporanea – evidenzia il professor Coassin – e il laser può risolvere la miopia e l’astigmatismo nel corso della stessa procedura. A seconda della miopia il laser lavora per una manciata di secondi. L’intervento prevede altri steps prima e dopo, per un totale di massimo dieci, quindici minuti».

Rischi e complicanze

«Tra le complicanze, quantificabili in una percentuale inferiore al 5%, ci sono l’occhio secco, una cicatrizzazione anomala e dei fenomeni ottici che si chiamano aberrazioni – rileva il professore -. Questo tipo di cicatrizzazione può dare un’opacità post-operatoria con conseguente riduzione della vista; le aberrazioni sono piccole anomalie visive, aloni, attorno alle luci, delle forme di luci a stella attorno a delle luci puntiformi. Ovviamente il laser serve per recuperare una visione ottimale – conclude – alcuni pazienti potrebbero non raggiungere perfettamente questo obiettivo ma si tratta di forme rare e poco frequenti».

 

 

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