Brusaferro (ISS): «Decrescita in quasi tutte le Regioni. In altri Paesi Ue curva in salita». Rezza (Min. Salute): «Incidenza cala molto lentamente»
«La situazione italiana vede una curva dei nuovi casi in decrescita in quasi tutte le Regioni e altre con valori in crescita. Il trend di crescita visto in Europa la scorsa settimana è confermato: quella italiana mostra una lenta decrescita mentre altri Paesi Ue hanno curva in salita». Lo ha affermato il presidente dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità), Silvio Brusaferro, nel suo intervento alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio regionale della Cabina di regia.
L’indice di contagio Rt questa settimana è di 0,85. E il dato interessante è «che il range va da 0,71 a 0,97, cioè il limite superiore non include l’1 e questo è molto importante. I dati di mortalità per Covid-19 «purtroppo decrescono molto lentamente, ma d’altra parte anche l’incidenza» dei casi «decresce molto lentamente». Brusaferro ha sottolineato anche che «abbiamo dati di lenta decrescita sia per quanto riguarda i ricoveri di area medica sia per quanto riguarda la terapia intensiva». «C’è ancora un sovraccarico diffuso dei servizi assistenziali – ha spiegato il presidente dell’ISS -. Si supera la soglia critica in terapia intensiva e in area medica, l’incidenza decresce lentamente rimanendo elevata. Si raccomanda quindi di tenere alta la guardia».
«L’età media scende da 2-3 settimane: quella del primo ricovero è a 67 anni mentre per la prima diagnosi è 45 anni. Vediamo quindi i primi effetti delle vaccinazioni negli anziani. C’è comunque una decrescita dell’età dei contagi in tutte le fasce. Le vaccinazioni – ha spiegato Brusaferro – continuano a crescere giorno dopo giorno. Credo che un dato interessante sia» quello relativo alla «popolazione sopra gli 80 anni, che ha superato il 75% di copertura e circa la metà di loro, più del 50%, ha fatto il ciclo completo». Altro dato evidenziato è quello «per la fascia d’età 70-79, che ha soprattutto prime dosi, ma sta rapidamente crescendo perché è uno dei target che si stanno perseguendo in questo periodo».
Secondo Brusaferro «serve mantenere la guardia alta perché sappiamo essere dominante nella realtà italiana la variante inglese. Lo vedremo meglio la prossima settimana quando lanceremo la nuova survey. L’ultima stima era all’87% e credo che ormai la variante inglese sia la situazione base nella quale si innesto altre varianti», ha concluso Brusaferro.
L’indice di contagio Rt ci dice che c’è ancora una «certa trasmissione sostenuta» di Sars-CoV-2, «ma è inferiore a 1. Quindi per ogni infetto se ne infetta meno di 1 e l’incidenza tende a diminuire, ma tende a farlo molto, molto lentamente». È quanto si sta osservando in Italia, secondo quanto ha spiegato il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio Covid-19 della Cabina di regia.
«Abbiamo avuto un forte accumulo di persone infette e questo si riverbera anche a distanza di tempo – ha spiegato Rezza -. Quando si accumulano tanti infetti, la storia naturale della malattia fa sì che, dopo un certo numero di settimane, una percentuale di questi, più anziani e più fragili, tendano a sviluppare conseguenze gravi e a finire in terapia intensiva. Questo spiega il perdurante sovraccarico delle terapie intensive. Siamo però sopra la soglia critica anche per quanto riguarda i ricoveri ospedalieri».
«Dobbiamo ancora tenere comportamenti prudenti», ha ammonito Rezza. «È legittimo – ha ammesso – che si vorrebbe vedere un po’ di luce in fondo al tunnel. Ci sono problemi economici e pressioni anche da parte delle persone ed è un anno e mezzo che si tira la corda e si fanno sacrifici».
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