Lavoro 22 Aprile 2021 15:38

Report Cida-Censis: PA più fragile in 10 anni, ma l’87% degli italiani si fida dei medici

Il primo Rapporto Cida-Censis mostra un’Italia che ha fiducia nel suo personale sanitario, ma non nella Pubblica amministrazione come totalità. Premiati gli “eroi” della pandemia: degni di stima per l’87% dei cittadini. Per il 91% ora è il turno della telemedicina

Report Cida-Censis: PA più fragile in 10 anni, ma l’87% degli italiani si fida dei medici

In 10 anni la Pubblica Amministrazione italiana è sempre più fragile, con tagli al personale e ai manager ed età media dei lavoratori sempre più alto. A certificarlo il primo Rapporto Cida-Censis, che mostra 132.159 unità in meno, di cui 44.083 in Sanità (-6,4%) e un’età media tra i lavoratori di 49 anni per i maschi e 50 per le donne. Resta molto alta, però, la fiducia dei cittadini verso i professionisti della salute mostrata dai sondaggi.

La fiducia verso gli operatori della Sanità

Secondo i dati il 78% degli italiani ha molta o abbastanza fiducia nei medici di medicina generale, l’87% nei medici ospedalieri, l’89,6% negli infermieri. Mentre il 78,3% nelle forze dell’ordine, il 74,7% negli insegnanti e il 59,2% nei presidi. Una probabile conseguenza dell’emergenza Covid e del grande lavoro di tutti lavoratori maggiormente coinvolti.

«Alla elevata fiducia nei confronti delle sue figure emblematiche – si legge nel Report – si contrappone la ridotta fiducia nella Pa come sistema, esito anche della percezione che non ci sono stati miglioramenti negli ultimi due anni: lo dichiara il 60,7% degli italiani (il 66,6% nel Sud e Isole, il 77,3% tra gli over 65), mentre per il 28% la Pa è migliorata almeno un po’ (il 32,3% nel Nord Est, il 34,3% tra i laureati) e l’11,3% è incerto».

Come migliorare?

I cittadini hanno avanzato ipotesi di miglioramento per il sistema. In primis, la semplificazione di leggi, regole e procedure (49,8%), poi assunzioni di persone capaci con metodi non clientelari (41,6%), più tecnologia digitale (26,7%), assunzioni di figure professionali con competenze specialistiche come ingegneri, esperti, tecnici di sostenibilità e del digitale (24,9%) e giovani (21,8%). Il 63,8% dei partecipanti ritiene che in un ente pubblico, ministero o ospedale sia indispensabile per fare bene incentivare i capi e i dirigenti con competenze e capacità da manager.

La richiesta resta quella di mettere i medici al centro del Servizio sanitario. Il 69,8% dei cittadini, si legge nel Rapporto, apprezza i medici «perché mettono sempre e comunque la salute del paziente al primo posto, prima dell’aspetto economico o di altro tipo». Anche per questo forse per il 74,2%, nel proprio lavoro i medici non dovrebbero essere obbligati a dedicare troppo tempo ad aspetti burocratici. Il 66,2% vorrebbe che fosse sempre salvaguardata la totale autonomia dei medici nel prendere decisioni sulla salute dei pazienti, e per il 91,4% anche se telemedicina e digitale sono essenziali, occorre sia ben conservato il rapporto diretto paziente-medico.

L’alto valore sociale dei medici

«Sono numeri – si legge – che raccontano l’alto valore sociale dei medici e la relativa very good social reputation. Eppure nel tempo molto poco essa è stata riconosciuta nel Servizio sanitario, come dimostra il gap retributivo con i colleghi di altri paesi. Infatti, fatta 100 la retribuzione media annua dei medici italiani, a parità di potere d’acquisto, in Germania il valore è pari a 182, nel Regno Unito a 161, in Spagna a 102 ed in Francia a 101. Pertanto, un obiettivo importante della nuova sanità post Covid-19, che deve disintossicarsi dalle logiche economiciste, è ripartire dalla neo-centralità del medico, anche nell’esercizio di funzioni dirigenziali nel Servizio sanitario, perché garante di una sanità in linea con le più profonde esigenze dei cittadini».

«Il Servizio sanitario è l’emblema del pubblico fragilizzato – conclude – e ora gli italiani si attendono che i medici, veri garanti del primato della salute, si vedano riconosciuta una nuova centralità, affinché mai più nel Servizio Sanitario prevalgano logiche ragionieristiche o extra sanitarie. La professione medica è ad alto valore sociale ed è urgente dare a questo piena espressione anche nel Servizio sanitario, riconoscendo ai gli opportuni ruoli direttivi e relativi riconoscimenti economici».

Quici (Cimo-Fesmed): «Cittadini vedono più lucidamente della politica»

«Probabilmente i cittadini – rispondendo a una indagine di alto profilo – vedono più lucidamente della politica cosa sia necessario e in quale direzione andare per una ripresa che passi attraverso la valorizzazione delle competenze e capacità specifiche» commenta Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed.

«È necessario ricordare – conclude – che le competenze non solo non si improvvisano ma che dare loro il giusto spazio e il giusto riconoscimento non può che fare da traino alla crescita e a corretti investimenti di risorse europee, di cui la sanità deve rappresentare un capitolo imprescindibile per la coesione sociale e il benessere. Un ragionamento ben diverso da quello cui abbiamo assistito nelle decisioni più recenti, non ultima quella di attribuire ad altre professioni capacità e mansioni che sono proprie dei medici, senza peraltro tener conto dei rischi per la salute dei pazienti. La conferma della linea da seguire è nell’altissima percentuale di cittadini che richiedono di conservare il rapporto diretto tra medico e paziente».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

III GIORNATA NAZIONALE PORPORA TROMBOTICA TROMBOCITOPENICA: Le istanze dei pazienti

Pur essendo una patologia invalidante, e con una percentuale di morte che può arrivare al 90% se non trattata, chi ne è affetto non viene ancora seguito in tutta Italia in aderenza con l...
Salute

Tumori: boom di casi nei paesi occidentali. Cinieri (Aiom): “Prevenzione attiva per ridurre carico della malattia”

Nel 2024 negli USA, per la prima volta nella storia, si supera la soglia di 2 milioni di casi di tumore. Una crescita importante, comune a tutti i Paesi occidentali. Per Saverio Cinieri, presidente di...
Politica

Liste di attesa addio? La risposta del Consiglio dei Ministri in due provvedimenti

Ieri il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente, Giorgia Meloni, e del Ministro della salute, Orazio Schillaci, ha approvato due provvedimenti, un decreto-legge e un disegno di legge, che i...
Salute

Tumore del polmone non a piccole cellule di stadio precoce e avanzato: lo stato dell’arte di nivolumab

Sono stati presentati al recente Congresso ASCO gli aggiornamenti degli studi relativi all’impiego di nivolumab nel tumore del polmone non a piccole cellule di stadio precoce e avanzato. Il quad...