Salute 23 Aprile 2021 15:31

Una sola dose di Pfizer o AstraZeneca riduce le infezioni del 65%. Lo studio inglese

Una ricerca che viene dall’Uk porta buone notizie: una sola dose di vaccino Pfizer o AstraZeneca, dopo 21 giorni, riduce le infezioni da Covid di due terzi. Sia tra soggetti anziani o fragili che tra giovani e sani

Una sola dose di Pfizer o AstraZeneca riduce le infezioni del 65%. Lo studio inglese

Una sola dose di vaccino Pfizer o AstraZeneca riduce di due terzi le infezioni da Covid e protegge sia anziani che giovani, sia sani che fragili. Sono buone notizie che provengono da uno studio realizzato dall’Università di Oxford e dall’Ufficio per le le statistiche nazionali inglese, in conseguenza al vasto programma di vaccinazioni della Gran Bretagna.

La ricerca, riportata dal Guardian, punta a comprendere l’impatto sulle nuove infezioni e le risposte immunitarie in un gruppo ampio di adulti. I vaccini dimostrano la propria efficacia non solo riducendo i tassi di infezione, ma spezzando le catene di trasmissione e riducendo il rischio di recrudescenza.

I dati raccolti sulle prime dosi

Dopo 21 giorni dalla prima dose, i ricercatori hanno analizzato i risultati dei test Covid di 350mila persone tra dicembre e aprile, scoprendo che le infezioni erano diminuite del 65%. I vaccini si sono dimostrati più efficaci con le infezioni sintomatiche rispetto a quelle asintomatiche, 72% contro 57%, rispetto alla popolazione non vaccinata. Con la seconda dose, in questo caso del Pfizer, la protezione si è poi ulteriormente potenziata arrivando a ridurre del 90% le infezioni sintomatiche e del 70% quelle asintomatiche. Sulle seconde dosi AstraZeneca i dati sono ancora in corso di raccoglimento, dato che gli shot sono stati ritardati per ordine governativo.

I risultati, rilasciati venerdì in un preprint, sono particolarmente importanti perché dimostrano l’effetto protettivo dei vaccini nel mondo reale contro la variante inglese altamente infettiva e più letale, che non era presente durante gli studi clinici originali. Anche le risposte anticorpali sono state analizzate. Gli anticorpi sono aumentati più velocemente con Pfizer per poi scendere, specie nelle persone anziane, allo stesso livello del vaccino Oxford. Anche se con risposte immunitarie diverse, il dottor David Eyre del Big Data Institute di Oxford ha affermato che «una forte risposta anticorpale è stata raggiunta nel 95% delle persone».

Tra i più giovani è bastata una sola dose di vaccino per portare gli anticorpi ai livelli di un guarito da Covid, mentre agli anziani sono state necessarie due dosi. Dimostrandone contemporaneamente l’importanza.

Stato di pandemia verso la fine

A febbraio, la sanità pubblica scozzese ha rivelato che un mese dopo aver ricevuto un’iniezione di vaccino Pfizer o Oxford/AstraZeneca, il rischio di ospedalizzazione da Covid-19 è diminuito fino all’85% e al 94% rispettivamente. Un ulteriore rapporto dell’Ufficio di statistica ha affermato che la percentuale di nuovi contagiati sembra essere stabile sia tra persone che vengono a contatto con positivi che per quelli che non lo fanno. Una buona notizia se si considera che adulti e bambini hanno ripreso ad avere contatti fuori dal loro nucleo familiare dopo l’allentamento delle restrizioni nel Regno Unito.

Ora Sarah Crofts, responsabile all’Ons, chiede di non abbassare la guardia e monitorare il virus. Mentre dal Telegraph arrivano notizie rassicuranti: dai monitoraggi la Gran Bretagna sembrerebbe essere uscita dallo stato di emergenza pandemico.

 

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