Alla fine anche Lega e Forza Italia hanno sostenuto il Ministro dopo che nei giorni scorsi c’era stata tensione sul tema del coprifuoco. Speranza ha difeso il suo operato in Aula e sul report OMS ha chiarito: «Il governo italiano non ha mai chiesto all’OMS di rimuovere il documento». Fratelli d’Italia critico verso il Ministro
Le mozioni di sfiducia al Ministro della Salute Roberto Speranza, come previsto, sono state ampiamente respinte dall’Aula del Senato. Alla fine anche Lega e Forza Italia, i partiti più critici verso l’operato del titolare della Salute, non hanno aderito alle mozioni presentate dal capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Ciriani, dal senatore Gianluigi Paragone (Italexit) e dal senatore Mattia Crucioli (L’Alternativa C’è). In particolare, la mozione di sfiducia presentata da Fratelli d’Italia è stata respinta con 221 voti contrari, 29 a favore, astenuti in tre.
Un risultato che, però, non necessariamente è destinato a ricomporre l’armonia all’interno della maggioranza, come testimonia l’iniziativa dei partiti di centrodestra che propongono fin da oggi una commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia da parte del Ministero della Salute. Una proposta che potrebbe trovare l’assenso anche di Italia Viva.
A Speranza, alla fine del suo discorso, è arrivato l’applauso da parte dei senatori di Pd e M5S, che lo hanno difeso anche nei loro interventi. Hanno ribadito le critiche gli esponenti di Fratelli d’Italia e degli altri partiti all’opposizione.
«La politica non è un gioco d’azzardo sulla pelle dei cittadini. Anche a chi ogni giorno fa polemica continuo a dire: non dividiamo il Paese sulla pandemia, che è ancora in corso purtroppo e non è finita come qualcuno vuole far credere». È stata accorata la difesa pronunciata nell’Aula del Senato dal Ministro Roberto Speranza. Lo ha fatto nel suo solito stile improntato sulla sobrietà, senza attacchi diretti ma rispondendo punto per punto alle accuse lanciate dalle opposizioni.
Il passaggio più spinoso è quello sul ritiro del report dell’OMS su cui è in corso anche un’inchiesta della Procura di Bergamo. «Una cosa è certa. Non c’è nessuno dei protagonisti di questa vicenda che affermi il contrario: le scelte relative al dossier sono autonome dell’OMS. L’OMS, di cui è parte la sede di Venezia che propone lo studio in discussione, ha chiarito che il report è stato ritirato per “inesattezze fattuali”. Tra gli errori rilevanti, quello relativo alla timeline dell’epidemia in Cina. La stessa Oms Europa, in un comunicato ufficiale del 14 dicembre 2020, ha dichiarato che: “In nessun momento il governo italiano ha chiesto all’OMS di rimuovere il documento”. Mi sembra una posizione molto chiara che pone fine a qualsiasi ulteriore speculazione».
Sulle terapie domiciliari, altro punto delle mozioni di sfiducia, Speranza invece sottolinea come un protocollo sia operativo già dallo scorso autunno anche se non entra nel merito della “tachipirina e vigile attesa”: «È falso che non abbiamo elaborato alcuna circolare per il trattamento domiciliare dei pazienti Covid. La circolare finora utilizzata è stata elaborata dai nostri tecnici alla fine del 2020. Ed un ulteriore aggiornamento è stato emanato il 26 aprile con parere favorevole del CSS. Probabilmente nel corso dell’anno verrà ancora aggiornata, come è naturale che sia, sulla base delle nuove evidenze scientifiche».
L’esponente di Leu ha poi difeso le misure prese, considerate «unica strada per arginare il contagio», e ha respinto le polemiche per il mancato aggiornamento del piano pandemico: «Tutte le mozioni sottolineano come il piano non sia stato aggiornato secondo le linee guida dell’OMS per molti anni. Fanno dunque riferimento a 180 mesi durante i quali si sono alternati ben 7 governi, con diverse maggioranze parlamentari. Tutti i gruppi di quest’aula – ha proseguito – compresi quelli che hanno sottoscritto le mozioni oggi in discussione, hanno sostenuto alcuni di questi governi. Troppo facile oggi far finta di non vedere. Io ho fiducia e rispetto per il delicato lavoro che sta svolgendo la magistratura».
Speranza poi snocciola i numeri delle USCA attivate (1.339, più di quelle previste) e dei posti aggiuntivi in terapia intensiva aumentati del 106% in un anno. Infine, l’analisi sulla debolezza della sanità italiana ha portato inevitabilmente alla ribalta il tema dei tagli: «L’Italia è arrivata indebolita al tragico appuntamento con il Covid perchè per decenni, con scelte sbagliate e miopi, è stata a più riprese indebolita la sanità pubblica. La salute è stata troppo spesso considerata un costo mentre è il principale investimento per il nostro futuro, la chiave della crescita e della coesione sociale».
A favore di Speranza sono intervenuti diversi sindacati medici, come Cgil medici, Anaao Assomed e il Presidente FNOMCeO Filippo Anelli: «Credo che la mozione di sfiducia sia un po’ ingenerosa nei confronti di un Ministro che si è speso in questa difficile stagione della pandemia. Comprendo che possano esserci ragioni politiche e, in questo senso, non voglio esprimermi in alcun modo. I medici hanno apprezzato il suo lavoro. Lo abbiamo sentito molto vicino e per questo lo ringraziamo».
«Speranza ha condotto nel migliore dei modi possibile l’emergenza Covid-19, con interventi che sono stati anche coraggiosi, come la decisione del primo lockdown. Una scelta che era l’unica possibile per evitare un vero e proprio disastro sanitario» ha affermato Carlo Palermo, Segretario dell’Anaao Assomed. Sulla stessa lunghezza d’onda Andrea Filippi, segretario della Fp Cgil Medici: «La mozione di sfiducia al Ministro della Salute Roberto Speranza è una delle peggiori operazioni di propaganda politica che vuole identificare dei capri espiratori di fronte alla drammatica situazione della pandemia. A Speranza va dato il merito di aver affrontato l’emergenza convogliando tutte le forze del Paese senza mai cercare il consenso».
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