Telemedicina tra app e tutorial, l’igienista dentale: «Da un lato eseguiamo procedure, dall’altro siamo i coach dei nostri pazienti per la cura della sua salute orale. È il mantenimento domiciliare che fa la reale differenza»
Sta per concludersi il lavoro del tavolo tecnico, istituito lo scorso novembre presso il Ministero della Salute, volto alla formazione, ricerca e programmazione delle attività odontoiatriche, con particolare riguardo all’odontoiatria pubblica e sociale.
Tra i partecipanti anche gli igienisti dentali coinvolti nei lavori del tavolo satellite che si occupa della revisione e aggiornamento del nomenclatore e dei LEA: «Sedere a questo tavolo – commenta Caterina Di Marco, presidente della Commissione d’Albo nazionale degli Igienisti Dentali – rappresenta un ulteriore riconoscimento del contributo offerto dalla nostra professione e sottolinea l’importanza della prevenzione, a conferma che l’approccio multidisciplinare, nel massimo rispetto dei ruoli, è quello più corretto».
Il tavolo tecnico istituito dal Ministero è orientato a migliorare tutti gli aspetti che riguardano la gestione e la presa in carico dei pazienti con vulnerabilità sociali e sanitarie. «È essenziale – continua Di Marco – che il SSN, soprattutto in momenti come questo, possa consentire la presa in carico dei molti pazienti affetti da patologie croniche e con vulnerabilità sociali, garantendo la continuazione delle attività di prevenzione e di screening, per evitare l’aggravamento dei quadri clinici o l’insorgenza di patologie prevenibili».
Grazie ad un’adeguata prevenzione è possibile ridurre l’impegno delle risorse umane ed economiche da destinare alle terapie riabilitative. «Negli ultimi anni numerosi studi scientifici hanno dimostrato la correlazione esistente tra malattie sistemiche e salute orale – continua la presidente della Commissione d’Albo nazionale degli Igienisti Dentali -. A causa di una scorretta igiene, i batteri presenti nel cavo orale, in misura maggiore nel caso di una parodontite, possono infatti entrare nella circolazione sanguigna e transitare nel resto dell’organismo, influendo negativamente su altri organi. In particolare, è stato evidenziato il legame tra la parodontite e diverse patologie come le malattie cardiovascolari e quelle ischemiche, il diabete, ma anche complicazioni all’apparato respiratorio e durante la gravidanza. E per toccare argomenti che riguardano l’oggi, secondo una recente ricerca pubblicata sul Journal of Clinical Periodontology, sembra che i pazienti colpiti da Covid-19 abbiano una probabilità tre volte maggiore di incorrere in complicazioni se soffrono anche di malattie gengivali», aggiunge la professionista.
Nonostante le numerose evidenze scientifiche a favore dell’efficacia di un’accurata igiene orale, l’igienista dentale, purtroppo, resta ancora quasi del tutto assente nel Sistema Sanitario Nazionale. «Sono pochissimi i colleghi strutturati, e non in maniera omogenea sul territorio nazionale – sottolinea Di Marco -. Eppure, potrebbe rappresentare una figura professionale di raccordo in grado di svolgere un ruolo importante nella promozione della salute generale. Infatti, la giusta collocazione degli Igienisti dentali nelle strutture sanitarie pubbliche e accreditate, sul territorio e nei reparti ospedalieri, con particolare attenzione alla fascia di età 0-14 anni, agli anziani e ai cittadini con patologie croniche, farebbe risparmiare delle cospicue risorse».
Tra le competenze degli Igienisti dentali, si danno per scontato le sedute di igiene orale professionale, ma spesso si sottovaluta l’importante ruolo della motivazione ed istruzione personalizzata. «Il mantenimento domiciliare è fondamentale per il successo della terapia – dice la presidente della Commissione d’Albo nazionale -. Gli Igienisti dentali con la telemedicina possono portare avanti quello che è il fulcro del proprio lavoro: creare consapevolezza, istruire, controllare, monitorare, educare alla buona igiene orale ed a corretti stili di vita, intesi come terapia domiciliare e, quindi, garantire la continuità di cura. Il ruolo dell’igienista è da un lato esecuzione di procedure e dall’altro “coaching” del paziente per la cura della sua salute orale. La seconda parte non è secondaria rispetto alla prima, anzi spesso è quella che fa la reale differenza».
Esistono già delle piattaforme dedicate, tutorial e app che gli igienisti dentali utilizzano. «Sanità digitale, sanità di prossimità sono termini riportati nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che dovrebbero suggerire di attuare tali interventi nel pieno rispetto della privacy e il corretto trattamento dei dati sensibili. Abbiamo imparato che anche dalle crisi possono nascere delle opportunità. L’importante – conclude Di Marco – è saperle cogliere e trarne benefici a tutela della comunità».
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