La casa di moda italiana Salvatore Ferragamo è la prima azienda che, attraverso hiringchain.org, ha deciso di assumere una persona con sindrome di Down, rispondendo all’appello della campagna globale. Dal 21 marzo, oltre 5 milioni di visualizzazioni e più di 900 contatti da aziende internazionali che hanno richiesto informazioni per avviare nuove assunzioni
Simone è una giovane con sindrome di Down. Mentre, come di consueto, lavora dal fornaio, mostrando ai clienti le sue capacità, attira l’attenzione di un’avvocatessa. La donna rimane talmente colpita da Simone che decide di assumere, a sua volta, un ragazzo con sindrome di Down. Da qui si crea una reazione a catena, un circolo virtuoso di inclusione lavorativa: dal fornaio all’avvocato, al dentista, al contadino, fino al barbiere. Questa è la storia raccontata nel videoclip, sulle note di una canzone originale interpretata da Sting, lanciato in occasione della Giornata Mondiale sulla sindrome di Down 2021 da CoorDown, il Coordinamento Nazionale Associazioni delle persone con sindrome di Down. Una storia che, ora, grazie al sito www.hiringchain.org potrebbe trasformarsi in realtà.
«È una piattaforma che permette l’incontro tra i datori di lavoro e le associazioni di tutto il mondo – spiega Martina Fuga, vice presidente nazionale CoorDown e delegata alla comunicazione -, garantendo informazioni e il supporto necessario per sostenere gli inserimenti lavorativi delle persone con sindrome di Down».
Dal 21 marzo il video ha già superato i 5 milioni di visualizzazioni online e le aziende, da tutto il mondo, che hanno richiesto informazioni per avviare nuove assunzioni sono oltre 900. “The Hiring Chain” ha ricevuto il supporto di LinkedIn che ha promosso l’iniziativa verso i suoi 15 milioni di follower.
Il primo risultato concreto è arrivato in occasione della Festa dei Lavoratori: «Il primo maggio, la casa di moda Salvatore Ferragamo ha deciso di assumere la prima persona con sindrome di Down – racconta Fuga -, rispondendo all’appello della campagna globale». L’azienda verrà seguita da CoorDown, tramite l’associazione Trisomia 21 di Firenze, per l’affiancamento formativo e il tutoraggio necessari all’inserimento lavorativo di una persona con sindrome di Down, presso una delle sedi fiorentine dell’azienda.
«Speriamo che questa stretta di mano possa attivare lo stesso circolo virtuoso mostrato nel video della campagna di sensibilizzazione, aprendo nuove opportunità – dice la vice presidente di CoorDown -. Più le persone con sindrome di Down vengono viste al lavoro, tanto più sono riconosciute come dipendenti di valore, sfatando pregiudizi e stereotipi».
Ogni persona con la sindrome di Down ha la capacità di lavorare secondo le sue possibilità. «Il nostro obiettivo – continua Fuga – è trovare un ruolo che si adatti al singolo individuo, creando le condizioni affinché possa svolgere il suo lavoro con successo. Per questo i datori di lavoro, consultando il sito, non entreranno mai in contatto diretto con chi è alla ricerca di un’occupazione. Si confronteranno con l’associazione di riferimento che, a sua volta, sentite le esigenze aziendali, cercherà la persona più adatta a ricoprire quella mansione». Cosicché gli incontri combinati saranno sempre perfetti: le persone giuste, al momento e nel luogo giusto.
Dopo questa fase di conoscenza, nel caso di esito positivo, l’associazione guiderà l’azienda nella formazione del nuovo assunto e lo seguirà fino all’inserimento lavorativo completo. «Quando viene offerta un’opportunità adeguata, le persone con sindrome Down possono raggiungere grandi risultati e avere un impatto positivo sui colleghi, sulla soddisfazione del cliente, sulla cultura e sulla motivazione di tutta l’azienda. La diversità – conclude Fuga – rafforza tutti i luoghi di lavoro».
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