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Dermatologia 27 Maggio 2021

“Bersaglio melanoma”: 10 raccomandazioni per la diagnosi precoce

Il melanoma è il secondo tumore più frequente negli uomini under 50 e il terzo nelle donne in questa fascia d’età

Dieci raccomandazioni accompagnate da dieci azioni concrete per abbreviare i tempi della diagnosi di melanoma e salvare più vite. Il decalogo è stato stilato dalle associazioni di pazienti e dalle società scientifiche coinvolte nel progetto “Bersaglio Melanoma”, promosso da AIMAME (Associazione Italiana Malati di Melanoma e tumori della pelle), APaIM (Associazione Pazienti Italia Melanoma), Emme Rouge e Melanoma Italia Onlus (MIO), con il patrocinio di ADOI (Associazione Dermatologi-Venereologi Ospedalieri Italiani), AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), IMI (Intergruppo Melanoma Italiano) e SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia Medica, Chirurgica, Estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse).

L’incidenza del melanoma in Italia

“Bersaglio Melanoma” ha l’obiettivo di comprendere le motivazioni che possono causare diagnosi tardive ed evidenziare così i punti di forza e debolezza del percorso diagnostico italiano, per ridurre i casi di melanoma individuati in fase avanzata.

«In Italia, il melanoma è il secondo tumore più frequente negli uomini under 50 e il terzo nelle donne in questa fascia d’età – spiega Ignazio Stanganelli, Presidente IMI, Professore Associato Clinica Dermatologica dell’Università degli Studi Parma. Il rischio di insorgenza è legato a fattori genetici, fenotipici e ambientali. Il più importante è identificato nell’esposizione ai raggi UV, in rapporto alle dosi assorbite, al tipo di esposizione (intermittente più che cronica) e all’età (a maggior rischio le ustioni solari in bambini e adolescenti)».

«In un anno le nuove diagnosi di melanoma, in Italia, sono aumentate del 20%, da 12.300 nel 2019 a quasi 14.900 nel 2020. Nessun’altra neoplasia ha fatto registrare un incremento così elevato. Lo afferma Giovanni Pellacani, Direttore Unità Operativa Complessa di Dermatologia Policlinico Umberto I, Università La Sapienza di Roma. Prevenzione e diagnosi precoce sono le armi più importanti per sconfiggere questo tumore della pelle. Se scoperto in fase iniziale – prosegue – ed eliminato con una corretta asportazione chirurgica, il melanoma è del tutto guaribile. L’arrivo dell’estate rappresenta l’occasione per trascorrere più tempo all’aria aperta. Basta seguire alcune semplici regole».

Dal dermatoscopio in ogni centro al referto entro due settimane. Tutte le proposte

«Per rispettare il termine di 30 giorni fra il sospetto di melanoma e la prima visita specialistica dermatologica – aggiunge Ketty Peris, Presidente SIDeMaST – serve un percorso di prenotazione istituzionale dedicato a lesioni tumorali sospette, con l’identificazione delle classi di priorità. U significa urgente e la prestazione è da eseguire entro 72 ore. B sta per breve, va eseguita entro dieci giorni».

In Italia vivono quasi 170mila persone dopo la scoperta della malattia. «Per diminuire le nuove diagnosi – conclude il Professor Pellacani -, servono più campagne di prevenzione primaria e secondaria per informare i cittadini sulle regole della corretta esposizione al sole, sui rischi legati all’uso delle lampade solari e sull’importanza del controllo regolare dei nei da parte del dermatologo».

Le regole per la diagnosi precoce del melanoma

  • Evitare l’esposizione ai raggi solari fra le 12 e le 16
  • Proteggersi sempre con un’appropriata protezione solare, cappello e occhiali da sole.
  • Controllare con regolarità la propria pelle
  • Se si nota la comparsa di una lesione sospetta, prenotare subito una visita dermatologica.
  • La regola dell’ABCDE è il primo passo verso la prevenzione, perché aiuta a distinguere un neo da un melanoma: Asimmetria, Bordi irregolari, Colore disomogeneo, Diametro superiore a 6 mm ed Evoluzione.
  • Non devono trascorrere più di 30 giorni fra il sospetto di melanoma e la prima visita specialistica dermatologica
  • Per il controllo dei nei va esaminata ogni parte del corpo, utilizzando sempre il dermatoscopio, strumento ottico che permette di individuare lesioni non visibili a occhio nudo.
  • Il tempo tra la prima visita dermatologica e l’intervento chirurgico per rimuovere la lesione sospetta non sia superiore a un mese.
  • Dopo l’asportazione, la refertazione istologica deve avvenire entro due settimane dall’accettazione del campione.
  • Il medico deve comunicare personalmente la diagnosi al paziente.

 

 

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